A fine mese si chiudono i termini per il concorso “Pedrotti” dedicato a giovani compositori, chiamati a cimentarsi con il canto popolare alpino
Ultimi giorni a disposizione per i giovani compositori per iscriversi al “Premio fratelli Pedrotti”. Figlio del concorso per armonizzazione di canto popolare istituito nel 2013 dal coro della Sat, quest’anno il premio è stato intitolato ai fondatori del coro Enrico, Mario, Silvio ed Aldo Pedrotti , ed ha ampliato il proprio campo di interesse muovendosi su due binari: armonizzazione e composizione.Al centro sempre i canti di montagna e i giovani. Organizzato dalla Fondazione Coro della SAT in collaborazione con i conservatori di Trento e Bolzano, ha infatti come primo obiettivo quello di avvicinare i giovani compositori proprio alla coralità alpina.
“L'obbietivo – conferma il maestro Mauro Pedrotti, direttore del coro e presidente della fondazione – è far capire ai giovani che la musica corale e popolare non ha nulla da invidiare alla musica colta quando la si fa seriamente. E in questo senso avere i conservatori di Trento e Bolzano, con tutto il loro prestigio, come partner da sicuramente credibilità. Per noi è un onore. “
La coralità che sta invecchiando? Fanno fatica ad appassionarsi i giovani?
E' indubbiamente più difficile di un tempo. I giovani hanno più possibilità e scelgono altri svaghi. Fare coralità vuol dire impegno e sacrificio. Vuol dire dedicarsi con continuità. E con tutte le distrazioni che ci sono è difficile trovare chi decide di dedicarsi così a fondo. I cori fanno fatica. Lo dimostrano anche le tante fusioni che spesso sono l'unica possibilità per far fronte alla carenza di coristi”
C'è la volontà di rinnovare anche il repertorio a disposizione dei cori?
C’è la voglia di avvicinare i giovani anche in questo senso, per questo c’è un doppio filone del concorso che è per armonizzazione e per composizione. Noi però al compositore chiediamo di cimentarsi con il canto popolare senza snaturarlo, rispettando un certo stile. Non vogliamo stravolgere ciò che i cori andranno poi ad eseguire. Chiediamo di comporre qualcosa di nuovo mantenendo quei canoni e quelle caratteristiche che sono proprie del canto popolare.
Rinnovare, insomma, nel solco della tradizione: che restino identificabili i canti di montagna…
Certo. E anche lo spunto che abbiamo dato guarda alla tradizione. La traccia è quella della prima Guerra mondiale, tema forte e sempre presente nei nostri canti. C’è il ricordo di questo conflitto in questi anni e abbiamo messo a disposizione dei concorrenti dei testi legati alla guerra che ben rendono l’idea della tragedia che fu. Potrebbero diventare davvero delle composizioni interessanti.”
La scadenza per la consegna è fissata a fine mese. Entro novembre poi ci saranno i vincitori. Ma la data più importante sarà per il prossimo anno. Il premio è biennale dunque nel 2016 niente concorso, ma la possibilità di sentire i canti vincitori eseguiti dai cori in un concerto.
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