Con la commedia drammatica “Jojo Rabbit”, tra racconto della Seconda guerra mondiale e dramma della Shoah, ha colpito e conquistato il pubblico, portando a casa nel 2020 una statuetta agli Academy Awards per la miglior sceneggiatura non originale. È il regista, sceneggiatore e attore neozelandese Taika Waititi, ormai di casa a Hollywood dove ha diretto anche i kolossal Marvel “Thor: Ragnarok” (2017) e “Thor: Love and Thunder” (2022). Dopo le incursioni nel mondo dei supereroi, Waititi è tornato dietro alla macchina da presa per raccontare una storia vera, legata alla cultura polinesiana, una storia che si gioca sui valori dell’amicizia, dello sport e della fede. È “Chi segna vince” (“Next Goal Wins”), sull’impresa dell’allenatore olandese Thomas Rongen, noto per il suo temperamento collerico, che è riuscito a far riscattare la squadra di calcio delle Samoa Americane, fanalino di coda del ranking mondiale. Protagonista è un sempre bravo Michael Fassbender; nel cast figurano lo stesso Taika Waititi ed Elisabeth Moss.
La storia. Nel 2001 la squadra di calcio delle Samoa Americane registra una cocente sconfitta: ai Mondiali perde 31 a 0 contro l’Australia. Per cercare di scrollarsi di dosso la nomea di peggior nazionale e superare le qualificazioni del 2011, il team delle Samoa Americane ingaggia un nuovo allenatore: Thomas Rongen. L’uomo è preceduto da una pessima nomea per sfoghi di rabbia e risultati non del tutto soddisfacenti. A credere in lui e nelle sue capacità sono Tavita (Oscar Kightley), l’ottimista presidente della squadra, e Jaiyah (Kaimana), capitano transgender della nazionale.
“Sei sempre alla ricerca di un’ispirazione, ma in questa storia, era già tutto lì. È la storia definitiva su un gruppo di outsider svantaggiati”. Così il regista Waititi nel raccontare la genesi del film, che si configura proprio come storia di ultimi, nello sport e nella vita, in cerca di una seconda possibilità. Della vicenda si era già occupato un documentario nel 2014, “Next Goal Wins”, diretto da Mike Brett e Steve Jamison; ora con la presenza di Waititi e della Disney la storia ha trovato una risonanza più ampia. È il racconto della parabola di risalita sia per la comunità calcistica sia per l’allenatore Thomas Rongen, finito in un vicolo cieco professionale e familiare, con un bruciante lutto da elaborare. Dopo reciproci pregiudizi e diffidenze, coach e giocatori trovano il passo comune per affrontare nuove sfide, offrendo a tutti una bella storia di speranza.
Nonostante i numerosi e validi elementi in campo, tra tematiche e valori positivi, condivisibili, il film non riesce a brillare del tutto perché penalizzato da un copione sviluppato in maniera poco originale, con un umorismo tiepido a tratti disarmante. Peccato. A salvare la situazione ci pensa il cast tutto, capitanato da Fassbender. Al di là del copione claudicante, “Chi segna vince” si propone come storia interessante in una più generale cornice di evasione.
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