Erbezine, se le conosci non le lasci

Le erbezine sono delle bietoline, erbe dolci a costa sottile che non mancano mai negli orti del nostro Trentino. Quelle i cui semi, dopo essere stati tramandati per anni in famiglia, sono stati donati all’associazione Pimpinella affinché possano essere diffusi nuovamente sul territorio, hanno la costa sottile e bianca. Quanti fra noi hanno sentito dire: “Va zo en tel ort a binar su en mazet de erbezine”! Un termine quasi vezzeggiativo per dire di quelle tenere erbette di un verde vivace, da utilizzare dalla primavera in poi per essere consumate prevalentemente cotte nella preparazione di gnocchi e di minestroni. Seminate a spaglio o a fila, possono essere tagliate più volte e con una buona innaffiatura ricacceranno ancora.

Le erbezine, come tutte le chenopodiacee, hanno un ciclo vegetativo biennale, cioè si sviluppano andando a seme l’anno successivo a quello della semina. Volendo portare le piante a seme, è bene trovare per loro nell’orto la giusta posizione, pensando che in quel punto rimarranno per molto tempo. Peraltro, poiché gli organi femminili e maschili contenuti nei fiori maturano in tempi diversi impedendo che si verifichi l’autofecondazione, le piante dovranno necessariamente essere più di una. Il vento favorirà allora l’impollinazione.

Le erbezine, al secondo anno allungheranno le spighe fiorali verso l’alto fino a raggiungere un’altezza di quasi due metri: occorrerà sopportare un po’ di disordine orticolo fintanto che i pannicoli di fiori, ormai trasformati in grossi semi, inizieranno a seccare.

Una volta raccolti gli steli in un telo, sarà poi facilissimo staccare i semi strofinandoli leggermente fra le mani, per conservarli al fresco (la germinabilità si prolunga per alcuni anni), fino alla semina successiva.

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