Lassù sui monti…

Trento Film Festival, in programma dal 27 aprile al 7 maggio, spazia tra documentari e qualche film a soggetto in una grande varietà di temi

In cartellone, nel focus che il festival riserva quest’anno all’Islanda, c’è anche un documentario sulla nazionale di calcio di quest’isola che, agli ultimi campionati europei, pur non avendo alla spalle una grande tradizione calcistica, è arrivata fino ai quarti di finale. Ma pure, anteprima notturna, uno splatter “infarcito” di morti viventi, ambientato tra le montagne e le piste da sci del Tirolo.

Per dire che la 65esima del Trento Film Festival, in programma dal 27 aprile al 7 maggio, spazia, e parecchio, tra documentari (la stragrande maggioranza) e qualche film a soggetto, da un tema all’altro, abbraccia sensibilità, indaga particolarità le più varie, in un continuo vagare ai quattro angoli del pianeta, raccogliendo parecchio della produzione di questi ultimi tempi. D’altronde, nella sede di via S.Croce sono arrivati oltre 600 film dei quali 118, provenienti da 32 Paesi, finiti nella decina di sezioni di cui è composta la manifestazione trentina. A concorrere per le Genziane d’oro e d’argento – scelti dalla commissione selezionatrice guidata da Sergio Fant e composta da Gianluigi Bozza, Heidi Gronauer e Matteo Zadra – saranno in 22 (15 lungometraggi e 7 corti) di cui 19 in anteprima italiana. Spetterà al documentarista inglese Timothy Allen, al regista Andrea Segre come al giornalista francese Gilles Chappaz, al produttore islandese Fridrik Thor Fridriksson e all’editor Anastasia Plazzotta assegnare i premi ai doc ritenuti i migliori e che saranno consegnati la sera del 6 maggio al cinema “Vittoria”. Certo l’ambiente sarà uno dei temi ricorrenti in molte delle “pellicole” presenti, e non solo in concorso, in particolare in rapporto con l’uomo che spesso e volentieri ne mette a repentaglio la salute. Ma non mancheranno i lavori dedicati all’avventura, all’esplorazione, all’alpinismo e sul mondo animale. Pure l’attualità (i conflitti e le tensioni che si manifestano sui confini, anche montani) troverà spazio, si tratti del Caucaso come del Medio Oriente, della Siria o delle due Coree. “Terre Alte” proporrà una selezione di doc che analizzerà il futuro della vita in montagna e i suoi cambiamenti mentre la tradizione alpinistica, scandagliata attraverso quanto di più attuale è stato realizzato recentemente, troverà visibilità nella sezione “Alp&Ism”. “Orizzonti Vicini”, in collaborazione con la Trentino Film Commission, sarà una carrellata dei film prodotto in regione; “Sestogrado” si occuperà del rapporto tra cinema e arti visive; “TFF Family”, una novità, riserverà particolare attenzione ai bambini. Come da qualche anno a questa parte, una vetrina, “Eurorama”, verrà aperta anche sul documentario etnografico, sezione curata dal Museo degli usi e costumi della gente trentina. “Come nella tradizione della rassegna – sottolinea Luana Bisesti, direttrice del festival – cercheremo di destare emozioni, seminare curiosità e stimolare racconti”.

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