Centinaia, anche quest’anno, i presepi esposti tra le strade e le corti del paese. E, in occasione degli ottocento anni del presepio di Greccio, si aggiungerà anche la mostra “Presepi d’Italia” a Casa Iellici con opere d’autore e manufatti tradizionali
Dall’Immacolata all’Epifania Tesero si conferma paese dei presepi, con centinaia di manufatti artigianali esposti anche quest’anno tra le strade e le corti del paese. Quest’anno, in occasione degli ottocento anni del presepio di Greccio, si aggiunge anche la mostra “Presepi d’Italia” presso Casa Iellici con opere d’autore e manufatti tradizionali. Non manca certo anche il grande presepio a dimensioni naturali visitabile in piazza Battisti e che ha peregrinato anche in celebri luoghi del mondo, grazie anche alla sua nuova versione facilmente smontabile. Presente fino al 1971 sul ponte medievale del rio Stava, e poi sostituito da una costruzione ancora più elaborata, il suo materiale andò perduto nella tragedia del 1985 ma venne ricostruito grazie ai fondi della Radio TV Bavarese. È l’associazione “Amici del Presepio” che fin dalla prima mostra nel 1965 porta avanti una tradizione preziosa, che in Fiemme si può ritenere affondi le sue radici nelle più antiche raffigurazioni lignee delle chiese come quella di san Leonardo, ma con i cambi d’epoca del dopoguerra rischiava di perdersi. Statuine in legno dipinto con le caratteristiche proprie dell’ambiente locale ma anche con scene esotiche, sempre con l’immagine della Natività in una serena atmosfera, che dal 1987 grazie al coinvolgimento delle famiglie del paese si possono ammirare in un percorso guidato come segno dell’intera comunità. Una catechesi per immagini che si rifaceva direttamente ai Vangeli e vedeva tramandarsi di padre in figlio la passione con la presenza anche di scultori di professione come il noto Felix Deflorian. “Le prime statuine conosciute a Tesero sono della fine del XVIII secolo”, afferma Leo Deflorian, artigiano intagliatore e uno dei soci fondatori ancora in attività, “ma lo sviluppo avviene dai primi del Novecento”. “Oggi abbiamo due presepi completi a grandezza naturale”, prosegue “e siamo stati i primi in Italia a realizzarli con queste dimensioni” tanto che, conclude, “ci chiesero di portarlo in piazza Duomo a Trento fino all’onore di essere stati a Roma, ad Assisi, a Betlemme, a Gerusalemme e a L’Aquila nel primo Natale successivo al terremoto”.
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