Diciotto anni fa la prima rappresentazione a Castelfondo. E domenica, il Gruppo Arzberg Val di Non ha portato il suo presepe vivente a Salobbi, frazione di Brez
È una tradizione che si ripete dal 2005, probabilmente la più sentita e attesa, tra le molte iniziative che mette in atto il “Gruppo Storico Culturale Arzberg Valle di Non APS-ETS”. Per la rappresentazione del presepe, ogni anno, viene scelto sempre un luogo diverso, una comunità diversa. Domenica scorsa, l’evento si è svolto in località Salobbi, piccola frazione di Brez del Comune di Novella. La prima edizione ebbe luogo a Castelfondo ben diciotto anni fa, quando il gruppo era appena stato fondato, il 19 settembre, e si chiamava “Amici… Di Castelfondo e Val di Non”, con il primo presidente Giorgio Ianes. Quest’anno, con la collaborazione del “Gruppo Volontari Vivi Salobbi” e dei Vigili del Fuoco, si è svolta in una location perfetta per rappresentare la Betlemme di duemila anni fa, posta in alto con lo sfondo di gran parte della Valle di Non.
Sessantuno persone hanno dismesso i panni di tutti i giorni per entrare nel clima storico di 2000 anni fa. Sono state ricostruite le umili dimore del tempo e al centro, un bel fuoco, per ristorare i figuranti e gli spettatori, dal freddo della sera. Le comparse in costume si muovevano nella piazza mentre la voce fuori campo rievocava gli eventi che hanno preceduto la nascita, dall’annuncio dell’angelo Gabriele, al turbamento di Giuseppe, che in cuor suo medita di lasciare Maria e un angelo che in sogno lo rassicura. Poi la visita di Maria alla cugina Elisabetta, anche lei in attesa. Segue il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme, con la nascita di Gesù nella capanna circondata dai pastori e infine l’arrivo dei Re Magi. Si sono vissuti momenti di emozione, suggestione e stupore, con l’accompagnamento delle musiche e delle voci narranti. Il presidente Mirko Ceccato spiega ai presenti: “Noi raccontiamo il messaggio evangelico dal punto di vista di Maria, e rivela così anche la sua dimensione più intima e poetica”. Con il calare delle tenebre, la rappresentazione si è fatta più suggestiva, con i bagliori del fuoco che illuminavano i presenti e i figuranti. Conclude Ceccato: “Siamo soddisfatti, la rappresentazione è andata molto bene, il posto era incantevole. Questa rappresentazione è stata fortemente voluta dal Comitato di Salobbi e abbiamo avuto un grosso aiuto dai Vigili del fuoco.
Il Gesù bambino è stato impersonato da un abitante del luogo, la maggior parte delle comparse era proveniente dalla Val di Non, altre da Ala, Pergine, Pinè e Trento”.
A tutti i presenti sono stati offerti tè e vin brulé; erano presenti anche il sindaco del Comune di Novella Donato Preti e il vice Rodolfo Segna. Al termine hanno auspicato: “L’attesa dell’evento possa mettere gioia a tutti e serenità e molte note positive per poter sperare in un mondo migliore”. Il gruppo organizza rievocazioni storiche in costume d’epoca del 1500, il presepe vivente e la passione di Cristo.
Sempre in tema storico, prepara rappresentazioni teatrali ambientate in particolari periodi. Da un paio di anni partecipano alla realizzazione di film e cortometraggi e a diverse sfilate in regione e all’estero. Le occasioni possono essere varie: sagre di paese, palio nelle città, carnevali, matrimoni, compleanni. Collabora con gruppi folkloristici e di sbandieratori. Organizza gemellaggi con gruppi di altre città italiane favorendo uno scambio tra culture diverse con l’obiettivo di un arricchimento reciproco. È a Greccio, piccolo borgo incastonato negli Appennini in provincia di Rieti, che va in scena uno dei presepi viventi più antichi del mondo. Si tramanda che la prima edizione fosse voluta da san Francesco d’Assisi, nel 1223, di cui quest’anno si festeggiano gli ottocento anni.
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