Nel 2019 il presepe di Scurelle è stato scelto per raccontare le tradizioni trentine in piazza San Pietro, a Roma. Tutto nasce più di 20 anni fa, nel 1999, dalla passione di Ivo Tomaselli, che oggi è alla guida del “Comitato Amici del Presepio e recupero tradizioni locali Scurelle”.
Le statue sono state realizzate a grandezza naturale e i loro volti, grazie alla maestria dell’artigiano Felix Deflorian e dei suoi figli, Tiziano e Maria Rosa, hanno un’espressività intensa. Lo scenario, che si è arricchito negli anni, rappresenta una vivace comunità montana della Valsugana di inizi Novecento.
Tante famiglie del paese hanno donato ai realizzatori del presepe degli oggetti della tradizione che conservavano in casa: il cromaro, figura tipica del Lagorai, progenitore dei venditoriambulanti, porta nella sua valigetta pietre focaie, stampe religiose, sementi e materiali per la casa da vendere in tutta Europa.
Accanto alla stalla, si trova invece la casèra, un’abitazione tipica delle zone di montagna dove si prepara il formaggio e dove si lavorava la lana delle pecore. Per finire, la stalla della natività è decorata con alcuni elementi tipici della tradizione trentina, come le pannocchie appese a seccare e un pezzo di trave originale utilizzato per legare le vacche durante l’alpeggio.
Quando il presepe è stato portato in Vaticano, sono stati oltre 70 i volontari che hanno contribuito al suo allestimento: non solo i vigili del fuoco, gli alpini e il gruppo missionario, ma anche le istituzioni, la scuola e le imprese private della zona.
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