Rovereto. Volti noti e altri sconosciuti o quasi, trentini di cui si rischia la perdita della memoria e persone di fama internazionale, ebrei ma non solo, accomunati dall'esperienza satanica dell'olocausto. La “Giornata della memoria” è stata commemorata così a Rovereto, sul palco del Teatro Zandonai con lo spettacolo “Cuori Pensanti, storie parallele di deportati (1939-1945)”, organizzato dal Laboratorio di storia, che ha offerto la propria competenza nella ricostruzione biografica dei personaggi, dalla locale sezione dell'A.N.P.I., dal Comune e dalla Comunità della Vallagarina.
Rovereto, città della pace, ha voluto in tal modo lanciare un ennesimo messaggio di fratellanza, in un mondo ancora lacerato dai conflitti che sembra non far mai tesoro del passato. Ventitré attori, in gran parte ragazze, e sei musicisti, coordinati dalla regia di Michele Comite, hanno magistralmente interpretato Adolf Hitler, l'amante Eva Braun, sposata dal Führer il giorno prima del suicidio della coppia, avvenuto il 30 aprile 1945, e un gruppo di internati, tra cui i trentini Francesco Zortea, testimone di Geova, Pietro Poli, Cesare Andreatta, Mario Moranduzzo e Guido Parteli. Tra i personaggi più in vista c’erano lo scrittore Primo Levi, sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz, e suor Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, canonizzata nel 1998 da Giovanni Paolo II, che l’ha anche proclamata compatrona d’Europa.
Il titolo dello spettacolo è tratto da una riflessione nel diario di Etty Hillesum, nata in Olanda da una famiglia ebraica della borghesia intellettuale e morta ad Auschwitz nel novembre del 1943. “Vorrei essere il cuore pensante di un intero campo di concentramento”, scrive Etty. Ed è sempre lei, in “amicizia” con Dio, ad avere parole d’amore anche per i carnefici, verso cui non prova odio: “Vorrei chiederti, fratello mio, che cosa hai subito di tanto grave da compiere gesti così tremendi?”.
Poca, e per lo più rossa, la luce sul palcoscenico, “invaso” di tanto in tanto dal fumo delle camere a gas, nero anche l’abito degli interpreti: tutto evocava la notte oscura del male. I ragazzi del Laboratorio teatrale studentesco hanno impiegato circa due anni a prepararsi per lo spettacolo, che martedì sera ha registrato il tutto esaurito nell’evento rivolto alla cittadinanza. Per gli studenti delle superiori è invece andato in scena martedì mattina: replica la mattina il giorno successivo, giovedì 28 gennaio.
Lascia una recensione