Il viaggio di Fanny

La tredicenne Fanny Ben Ami e le sue sorelle più piccole sono affidate dai genitori ad una delle colonie francesi destinate a proteggere i minori dai rischi della guerra. Conoscono altri coetanei e, quando i pericoli dei rastrellamenti nazisti si fanno più intensi, sono costrette alla fuga insieme ad altri bambini per cercare rifugio in Svizzera. Fanny assume il ruolo di guida del gruppo…

E' stata la produttrice Saga Blachard ad individuare il romanzo da cui è tratto il film Il viaggio di Fanny (Le voyage de Fanny, Seuil Jeunesse – Maggio 2016). L'autrice nonché protagonista degli eventi, Fanny Ben Ami, vive oggi a Tel Aviv ed ha 86 anni. La regista, Lola Doillon, ha voluto incontrarla per conoscere meglio la storia dei genitori e delle due sorelline.

Acquista così credibilità la frase, a dire il vero ormai un po' abusata, "tratto da una storia vera". Il senso della realtà è dentro ogni passaggio della storia, insieme ad un taglio narrativo di crescente paura e disagio. Anche laddove, per completezza di informazione, il copione è stato allargato alla presenza di personaggi della Resistenza, la regia riesce a non forzare mai il tono oltre il necessario: mostrando ogni passaggio come compiuto dai bambini stessi. Una storia, come si dice, girata ad 'altezza di bambino', ossia avendo ben presenti le psicologie dei piccoli e le loro reazioni davanti a pericoli che trascendono la loro età.

Lungo questo percorso che mette in evidenza paura, timori, tremori, che Fanny è chiamata ad attutire facendo ricorso a coraggio e volontà, si muove la storia spinta opportunamente anche sul versante dell'avventura: così infatti,i ragazzini vivono ciò che accade filtrato dalle loro reazioni infantili.

Il risultato è un insieme di realtà e finzione azzeccato e pertinente. Il climax finale con il gruppetto che corre a perdifiato verso il confine svizzero si scioglie in un respiro forte e profondo. Giusta conclusione (una sorta di lieto fine) che non stona e manda i piccoli spettatori a casa con un sollievo e un segnale di speranza.

Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

In sala il 26 e 27 gennaio, come evento della Lucky Red per ricordare la giornata della Memoria, da proporre in molte occasioni, anche a livello scolastico e didattico.

Dalla scheda della Commissione Nazionale Valutazione Film

Trento Multisala Modena Giovedì 26 e Venerdì 27/1 18.00 e 20.00

Dro Cinema parrocchiale Giovedì 26 e Venerdì 27/1 21.00

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