Sono sempre più numerose le famiglie con minori senza casa. Si tratta talvolta di richiedenti protezione internazionale che arrivano via terra dopo lunghi viaggi della speranza per esempio dal Pakistan, dalla Georgia, dalla Nigeria. In altri casi, meno numerosi, si tratta di famiglie residenti in Trentino che hanno perso la casa per i più svariati motivi e che non si sono rivolti prima ai servizi sociali.
Per l’accoglienza immediata dallo scorso luglio funziona a Trento il Pronto intervento sociale, che provvede anche economicamente all’accoglienza nei primi cinque giorni. Questi nuclei familiari fragili hanno bisogno però di un alloggio a medio termine in attesa dell’inserimento in strutture residenziali socio-assistenziali o in percorsi ministeriali.
L’anno scorso, grazie al Fondo di solidarietà Città di Trento alimentato dalle donazioni dei cittadini, è stata data accoglienza a circa trenta famiglie con minori. Molte sono mamme sole con bambini da zero a sei anni, talvolta di pochi mesi. Oltre ai figli, queste donne portano con sé grandi traumi perché arrivano da situazioni molto difficili.
Il Tavolo per la solidarietà responsabile, di cui fa parte anche il l’amministrazione comunale, lancia un appello urgente ai cittadini e alle aziende del territorio invitando a donare perché, visti i bisogni crescenti, il Fondo Città di Trento rischia di esaurirsi. L’obiettivo è di arrivare a 100mila euro di donazioni, cifra necessaria ad assicurare anche per il prossimo anno un’accoglienza dignitosa e un percorso di inserimento sociale ai bambini, alle loro mamme e ai loro papà. Le donazioni vengono raccolte attraverso la piattaforma di crowdfunding Gofundme (QUI IL LINK). Lo slogan è quello di sempre: “Meglio muoversi che commuoversi”, meglio donare anche solo una piccola cifra piuttosto che limitarsi a recriminare per le ingiustizie che ci sono nel mondo.
Lascia una recensione