Dalla commedia all'italiana al documentario di narrazione: filo rosso la relazione
Dalla convivenza interreligiosa, originalmente declinata in chiave di commedia all'italiana, ad un cinema d'autore giocato sull'esplorazione sottile di situazioni e sentimenti, fino a proposte documentaristiche che raccontano, senza nasconderne la complessità, il desiderio di un dialogo tra fede, istituzione religiosa, istanze e sfide poste dalla società civile anche su temi attuali come la sessualità e le questioni di genere. La varietà degli stili e delle tematiche è stata particolarmente apprezzata nell'assegnazione dei diversi premi del Religion Today Filmfestival, che si è svolta sabato 18 ottobre al Teatro San Marco, nella serata che ha concluso la XVII edizione.
La Giuria internazionale ha premiato come miglior film “Circles” (di Srdan Golubović, Serbia, 2013): la pellicola vincitrice racconta la storia di Marko, un soldato serbo che durante la guerra in Bosnia nel 1993 viene picchiato a morte mentre difende Haris, un civile musulmano, dall’aggressione di tre compagni d’arme. La vicenda prosegue nel 2008: la guerra è finita ma la ferita è ancora aperta; il padre di Marko deve decidere se accettare l’aiuto del figlio di uno degli assassini; un amico di Marko, famoso chirurgo, si trova a scegliere se operare il principale responsabile del delitto; ad Haris, che ora vive in Germania, viene data la possibilità di ripagare il suo debito… Menzione speciale a “With others” (di Nasser Zamiri, Iran, 2014).
Il Premio per il miglior cortometraggio e andato ex aequo a “Aujourd'hui” (di Anne-Sophie Rouvillois, Francia, 2014) e a “Rangan 99” (di Tiyam Yabandeh, Iran, 2014); menzione speciale a “Cornerstone” (di David Tauber, Israele, 2013). Come miglior documentario invece la Giuria internazionale ha scelto “My brother's vows” (di Stephanie Weimar, Canada, 2013), che racconta la storia di Gregor, fratello della regista, e la sua decisione di prendere i voti e diventare prete missionario. Il film è il tentativo della regista, molto critica rispetto a questa decisione, di comprendere la scelta del fratello e esplorare il mondo dietro le spesse mura del monastero.
Il Gran Premio “Nello Spirito della Fede” e stato assegnato invece al film a soggetto “Ameluk” (di Mimmo Mancini, Italia, 2014). La Giuria Signis (World Catholic Association for Communication) ha assegnato l'omonimo Premio al film “Magic men” (di Erez Tadmor & Guy Nattiv, Israele, 2013), menzione speciale a “Aujourd'hui”.
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