Haydn, stagione “corale”

SOMMARIO: La “Nona” di Beethoven apre il cartellone dell'orchestra regionale. Prosegue campagna abbonamenti

Con un'anteprima d'eccezione per l'inaugurazione del Teatro Zandonai di Rovereto (sabato 19, vedi pagina … ) è ai nastri di partenza la 55° Stagione sinfonica dell’Orchestra Haydn. A taglio del nastro del prestigioso teatro è in esecuzione sostanzialmente lo stesso programma del concerto d'apertura del cartellone 2014/2015, in calendario la prossima settimana a Bolzano (martedì 21 ottobre) e a Trento (il giorno dopo). Ed è un avvio col botto: la Nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven, la sua ultima opera, composta in totale sordità nel 1824, poco prima della sua morte. La Nona è detta anche “Corale” per via della parte finale cantata, l'immortale ”Inno alla gioia” su testo di Friedrich Schiller. Il direttore artistico Daniele Spini legge dietro la scelta forte della “Nona” tutta l'attualità di un'opera quasi bicentenaria, «perché – spiega ai microfoni di radio Trentino inBlu – tra tutti i grandi capolavori è quello più universale, non a caso scelto come inno europeo. Lo proponiamo nell'anno centenario della Grande Guerra e in un territorio di confine per ribadire che quelle brutta pagina si è chiusa veramente».

La nuova stagione Haydn, oltre a riflettere nei programmi di sala anche quest'anno il proprio marchio genetico (“HAYDN DNA”, recita lo slogan della campagna abbonamenti e l'immancabile esecuzione di repertorio del grande Joseph) vede suol palco il maestro estone Arvo Volmer, da settembre direttore principale dell'orchestra. «Un direttore stabile – puntualizza Spini – deve dare un'identità tecnica dal punto di vista del suono, dell'intonazione, del ritmo, fondendo tutti gli elementi di originalità delle sue componenti. E' un lavoro che dura nel tempo. Con lui c'è un ottimo rapporto: un vulcano di idee nella progettazione di questa stagione, guardando già alle prossime».

Tornando alle scelte “guida” del nuovo cartellone, il direttore artistico toscano ribadisce la volontà di cogliere un filo conduttore nelle radici classiche della musica europea a cavallo tra Sette e Ottocento, e la sua città d'elezione, Vienna. Ma non c'è solo questo. «Lo stesso Volmer negli altri programmi tocca generi, culture, epoche diverse, indicando ancora altre strade che saranno percorse da lui con speciale sistematicità nei prossimi anni: il grande Novecento, la musica dell’Europa del Nord, la riflessione sulla fine della vita, avviata già quest’anno con il Requiem dI Johannes Brahms», in programma il 13 maggio. Sarà l'ultimo di 14 concerti con possibilità di abbonamento dimezzato (7 serate). Spini promette: «Pensiamo che gli abbonati siano la nostra famiglia allargata, e spero che chiunque venga a concerto possa trarre dalla nostra musica una ragione di fiducia in più». Insomma, è ora di dare il “la” alla stagione scacciacrisi.

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