Sono in corsi da ieri, lunedì 20 novembre, le operazioni di rimozione dei ponteggi in piazza Fiera, dopo i lavori di restauro delle mura duecentesche, che hanno restituito alle pietre il loro colore originale, forse non molto diverso da quello che i trentini medievali vedevano tutti i giorni. I ponteggi saranno trasferiti ora su via Dietro le Mura per procedere al restauro dell’altro lato della cinta muraria. In piazza Fiera rimane l’area di cantiere e i ponteggi di servizio nella parte est delle mura, verso largo Pigarelli. I lavori saranno finiti tra un anno, in tempo per le prossime festività natalizie.
Il restauro, finanziato per l’80 per cento della spesa totale – un milione di euro – dal fondo del Ministero della Cultura per la valorizzazione del patrimonio culturale, mira alla salvaguardia della cinta muraria esposta alle intemperie, principale causa del degrado superficiale. Nel dettaglio, i lavori hanno l’obiettivo di allontanare l’acqua meteorica dalla sommità, intervenendo su quello che era l’antico camminamento, e quindi di pulire e proteggere i paramenti lapidei da patine biologiche e “croste nere” e infine di consolidare le malte antiche recuperabili.
La cortina muraria sulla piazza è la parte di maggiore estensione che si è conservata della cinta medioevale della città: si sviluppa per 114 metri di lunghezza, ha una larghezza di 2,40 metri e si innalza sul lato sud per un’altezza che varia da 11,7 a 12,9 metri, con il piano stradale che sale da ovest verso est. Il camminamento di ronda ha una larghezza media di 180 centimetri. La cinta è coronata da 33 merli, a coda di rondine, con uno spessore medio di 60-75 centimetri. Gli storici datano la costruzione nel periodo immediatamente successivo al vescovado Vanga, dunque intorno al 1230.
Il doppio paramento murario è di pietre calcaree ammonitiche, generalmente squadrate, con diverse gradazioni cromatiche dal bianco al rosso. Il nucleo interno è costituito da ciottoli di fiume e malta con sabbia del Fersina di granulometria variabile.
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