Procedono a tappe serrate i lavori di restauro della decorazione pittorica realizzata alla fine degli anni ’50 da Carlo Sartori sulla facciata dell’ex Casa sociale, oratorio e teatro di Godenzo, nel Comune di Comano Terme, edificio di proprietà della parrocchia di San Giovanni di Godenzo-Poia. L’intervento, che sta restituendo all’opera la vivacità dei toni cromatici voluti dall’artista, è iniziato a fine giugno e si concluderà entro la fine del mese di novembre, ed è stato affidato dall’ente proprietario alla ditta Consorzio ARS Conservazione e restauro beni culturali – Trento.
L’opera non sarebbe soggetta a vincolo di tutela culturale, poiché non sono ancora trascorsi 70 anni dalla sua realizzazione, ma l’Umst – Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia, si è comunque occupato del progetto di restauro, proprio perché si tratta di una decorazione di pregio, realizzata da un’autore di accertata rinomanza. Il finanziamento, provinciale, è pari a poco più di 90.000 euro, nell’ambito del “Bando pubblico per l’anno 2022 per il sostegno di interventi diretti ad assicurare la conservazione e la valorizzazione di manufatti appartenenti al patrimonio popolare, esposti al pubblico godimento”.
Il decoro pittorico eseguito da Carlo Sartori nel 1958 ricopre buona parte della superficie della facciata ovest dell’ex Casa sociale, oratorio e teatro di Godenzo e sviluppa un ampio apparato figurativo che comprende nella parte alta raffigurazioni di personaggi della storia sacra (fra cui Gesù Cristo benedicente, la Vergine Maria, San Giovanni Evangelista, Santa Maria Maddalena e le Virtù teologali), nella parte centrale scene della vita e del lavoro quotidiano della popolazione del luogo e da ultimo, nella parte bassa, composizioni geometriche e l’epigrafe dedicatoria che recita “Le opere sociali a beneficio di tutti sorgono da umile sacrificio della buona volontà e della concordia”. Una frase che riassume il significato di questo edificio, sorto grazie al contributo dell’intera comunità. Anche il pittore donò il proprio lavoro a questa impresa comunitaria fra il 1957 e il 1960 imbiancando le pareti dell’edificio, verniciando le tapparelle, creando gli allestimenti e le scenografie per il teatro e, soprattutto, progettando ed eseguendo personalmente gli ornati pittorici della facciata.
I lavori in fase avanzata stanno restituendo all’opera la vivacità dei toni cromatici voluti dall’artista, documentati grazie ai bozzetti autografi conservati presso la Fondazione Casa Museo Carlo Sartori di Godenzo. L’intervento è iniziato con una fase di approfondimento delle tecniche utilizzate dall’artista per comprendere i meccanismi di degrado dei materiali originali, ed è poi passato al consolidamento di porzioni di intonaco, alla pulitura delle pitture, all’estrazione dei sali dalle zone interessate da efflorescenze, al consolidamento e alla stuccatura delle lesioni e delle lacune. Attualmente sono in corso i ritocchi delle parti abrase o lacunose, in conclusione verrà steso un protettivo idoneo.
Carlo Sartori (Ranzo di Vezzano 1921 – Trento 2010) si stabilì con la sua famiglia a Godenzo nel 1931 e rimase legato per tutta la vita al piccolo borgo, nel cui cimitero è oggi sepolto. Personalità colta e sensibile, inventore di un “arcaico primitivismo” tutt’altro che naif ma, al contrario, frutto di una lunga ricerca formale e stilistica, Sartori ha incentrato tutta la sua produzione artistica sulla vita contadina e religiosa del mondo rurale trentino, senza trascurare inoltre i campi del ritratto, della pittura sacra, della natura morta.
A Godenzo è attiva la Fondazione Casa Museo Carlo Sartori che conserva un interessante patrimonio documentario costituito da carteggi, rassegne stampa e opere che restituiscono un’approfondita visione della produzione dell’artista.
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