Si è spento oggi, all’età di 98 anni, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. L’11 febbraio del 2008 l’ex capo dello Stato, il primo a svolgere due mandati, era stato a Trento per il conferimento del titolo di professore onorario dell’Università di Trento e per il lancio del nuovo istituto europeo di studi sulla cooperazione.
Napolitano aveva ricevuto il riconoscimento di professore onorario “in considerazione del suo costante impegno, sia sul piano politico che sul piano intellettuale, nel favorire il processo di integrazione europea, nel pieno rispetto delle differenze nazionali e regionali, riconoscendo la chiarezza intellettuale e la tensione ideale dei suoi scritti europeistici ed internazionalistici; onorando il suo lungo e costante impegno civile e la sua non comune moralità pubblica”.
Ecco il ricordo di alcuni momenti di quella giornata.
Il peso della toga
Qualcuno ha quantificato in 950 grammi il peso della toga accademica con i bordi arancioni di Sociologia del neo Professore. Indossandola con qualche difficoltà, Napolitano ha scherzato con il rettore Bassi, ma al termine della lectio magistralis pronunciata in piedi sotto il calore dei riflettori ha chiesto: “Posso sbarazzarmene?”, poco prima di accusare un malore. “Presidente, si sieda!”, ha suggerito dalla platea del Sociale la voce dell’on. Marco Boato. Napolitano è stato fatto accomodare dal medico personale su una sedia da dove ha voluto tenacemente riprendere il testo scritto fino al termine. “Tutta colpa di quella tunica troppo stretta…” ha sdrammatizzato poco dopo.
Il volto tirato
All’arrivo attorno alle 13 al Commissariato del Governo, il viso del Presidente appariva ancora stanco. Gli uomini della segreteria particolare lo hanno sostituito nei colloqui con la Fondazione Stava e con l’Arcivescovo per l’appello per don Sandro De Pretis. Ma dopo il pranzo e il riposo, Napolitano ha ripreso forza, proprio come il presidente Ciampi che nell’agosto dello scorso anno si era presto ripreso dopo un calo di pressione accusato a Villa Margone.
Gli studenti esclusi
A loro, agli studenti iscritti alla Scuola di Studi Internazionali, era stata riservata qualche decina di posti anche nella platea del Sociale gremita dei rappresentanti del mondo politico, economico e sociale del Trentino. Altri universitari, invece, che confidavano in un accesso libero alla cerimonia, sono stati fermati all’esterno ed hanno protestato con i rigidi custodi del protocollo.
Il malore al maxischermo
Anche in piazza Italia, sul maxischermo che trasmetteva grazie alla regia della Videoframe l’intera cerimonia, i passanti hanno sentito affievolirsi la voce del Presidente. “Perchè non lo fermano?” si è chiesto qualcuno, preoccupato.
Cooperazione multiculturale
Nell’affollata sala della Federazione, durante la presentazione del nuovo Istituto europeo di studi sulla cooperazione, si coglie anche il volto multietnico assunto ormai dalla cooperazione trentina.
Sicurezza da non svelare
Numerosi i retroscena celati dietro l’attenta preparazione della visita del Capo dello Stato, curata dal Commissariato del Governo. I controlli sono costanti dal cielo con gli elicotteri e perfino dai tetti di corso Tre Novembre dove sono spuntati i tiratori scelti.
Il taglio dei corazzieri preoccupati
Impeccabili e imperturbabili i tre corazzieri al seguito del Presidente non hanno sentito le inevitabili battute sul loro recente taglio di spesa sull’organico del Quirinale. Si sono invece preoccupati, in buon romanesco naturalmente, per le condizioni del loro Presidente.
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