“Io Capitano” un’odissea moderna

Seydou Sarr e Moustapha Fall in una scena del film

“Un’odissea moderna che scuote nel profondo le coscienze. Una magistrale trasposizione in immagini di eventi di cui troppo spesso non abbiamo consapevolezza. Per il coraggio di una regia che sa perseguire idee ambiziose nonostante le immense difficoltà, per la verità nell’interpretazione, per la potenza di un racconto a metà tra sogno e realtà, in grado di trasmettere un messaggio universale di resistenza e solidarietà”. Con queste motivazioni la giuria dell’80a Mostra internazionale d’arte cinematografica conclusasi da poco al Lido di Venezia e presieduta dal regista Damien Chazelle (“La La Land”, “Babylon”) ha assegnato il Leone d’argento per la migliore regia a “Io Capitano” di Matteo Garrone (autore, tra l’altro, di “Gomorra”, “Dogman” e “Pinocchio”). A uno dei due protagonisti, Seydou Sarr, è andato il premio Marcello Mastroianni riservato al miglior attore emergente.

In sintesi, due ragazzi senegalesi lasciano il proprio Paese alla ricerca di un sogno, di una vita migliore, attraversando l’Africa e il Mediterraneo. Uno dei due verrà messo dai trafficanti alla guida dell’imbarcazione.
Una favola, ma anche un road movie in cui il regista osserva e accompagna un cammino difficile e, almeno in questo caso, con un lieto fine, segnato dall’avvistamento della terra ferma dopo giorni di navigazione a bordo di una barca fatiscente. Odissea comune a migliaia di donne e uomini. Molte volte dagli esiti drammatici.

Tra le speranze e gli orrori quotidiani che contraddistinguono il percorso migratorio con tutto ciò che ne consegue, tra le questioni più urgenti e complesse della contemporaneità. Irrisolta anche per ignavia e politiche di bassa lega e breve respiro sia a livello nazionale che europeo. In questo senso “Io Capitano” è un film politico, perché interroga tutti, anche se il regista ha dichiarato più volte, come è ovvio che sia, che non si occupa di politica ma di cinema.

Garrone si è documentato. Ha raccolto diverse storie di migranti a cui poi si è ispirato. Tra queste quella di Tareke Brhane, eritreo che presiede il Comitato 3 ottobre di Lampedusa a memoria della strage del 2013 in cui, a poche bracciate dall’isola delle Pelagie, annegarono 368 migranti.
Giovedì 21 settembre il Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) del Trentino Alto-Adige promuove al cinema Vittoria di Trento una serata dedicata al film. Alle 20.15 verrà proposta, registrata, un’intervista del giornalista Luca Attanasio a Garrone. Previsto poi un collegamento con Piero Mangano, responsabile di una comunità del Cnca siciliano che ospitò Amara Fofana, pure lui in diretta, nella realtà il Capitano del film, che ora vive in Belgio. Alle 20.45 la proiezione della “pellicola”. Per acquisto biglietto: piattaforma Cineworld.

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