Il “Gran premio nello spirito della fede” del Religion Today Film Festival è andato al regista marocchino Hassan Benjelloun per il suo “Jalaldine”. Secondo la giuria, quest’opera è quella che più di tutte, tra le 45 pellicole in gara, ha colto lo spirito della rassegna.
La premiazione si è svolta domenica 17 settembre al ristorante La Capannina – La Baita del Met, a Baselga di Piné. Ha ritirato il premio Malak Dhamouni, direttrice del Rabat International Author Film Festival e giurata di Religion Today. Dhamouni ritornerà in Marocco a consegnate il riconoscimento al regista, che in questi giorni non ha potuto partecipare al Festival a causa del terremoto che ha colpito il suo Paese.
Il premio tutto trentino “Nello spirito delle Dolomiti” è andato invece direttamente al caraibico “Cuentos de un dia màs” di Fernando Perez, artista cubano, che con altri colleghi film makers ha partecipato a questa edizione del Festival.
Tra i riconoscimenti assegnati, il premio per il miglior documentario è stato assegnato a “Kutchinga”, del portoghese Sol de Carvalho, che racconta di una controversa pratica tradizionale mozambicana.
Come miglior feature film è stato decretato l’israeliano “Sand Flakes” di Gitit Kabiri and Yahel Kabiri, una pellicola che parla di malattia, sclerosi multipla, ma anche di speranza.
Il premio “Nello Spirito della Pace” è stato assegnato a “The Stupid Boy”, di Phil Dunn (UK), che riesce a promuovere i valori della pace e della nonviolenza. Con riferimento alla ferita del terrorismo cosiddetto religioso, il film mette in quadro le conseguenze dirompenti che un semplice gesto può generare nella vita delle persone.
Il premio “Persone e Religioni”, assegnato dalla giura CinemAmore, è stato consegnato a “Junko”, di Prem Prasad Adhikary, regista nepalese.
“A Cross in the Desert”, di Hadzi-Aleksandar Djurovic, Serbia, ha ricevuto il premio dalla giuria interreligiosa del Comune di Arco, che ha assegnato il riconoscimento “La religione attraverso gli occhi delle donne” per la sensibilità e la delicatezza con le quali il regista affronta i temi del rapporto madre-figlia, del distacco e del lutto ai quali si intreccia quello delle migrazioni.
La migliore colonna sonora, premio assegnato dalla giuria del Conservatorio Bomporti di Trento, è stata quella della pellicola “Super Jesus”, dell’italiano Vito Palumbo, per la capacità di esprimere chiaramente le emozioni dei personaggi del film diventando una componente principale nella narrazione. Lo stesso ha ottenuto anche il riconoscimento della giuria dell’Università Pontificia Salesiana, “Nuovi Sguardi”.
Sempre un italiano, Luigi Pane con il suo “Un mondo in più”, ha vinto il premio “Migrazione e coesistenza”, decretato dalla giuria del Centro Missionario Diocesano di Trento, partner storico del Festival. Infine, il premio “Bene Comune”, assegnato dalla giuria delle ACLI Trentine, è andato a Empty Church, di Maks Maksimov, Bielorussia.
Religion Today Film Festival si concluderà mercoledì 20 settembre a Bolzano, con una mattinata di incontri e proiezioni presso il Liceo Pascoli e, nel pomeriggio, presso il Film Club Capitol, in Via Streiter 8/D. Sarà proprio a Bolzano che la giuria dei giovani assegnerà l’ultimo premio mancante, “Film for our future”.
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