Ogni parola credibile sulla salvaguardia del Creato deve portare a passi concreti. Per la comunità ecclesiale questo può voler dire molte cose. Ci sono scelte individuali, c’è un lavoro di informazione, sensibilizzazione, educazione, c’è l’attività di advocacy sul piano della politica, dell’economia, delle istituzioni. Un terreno reale sul quale dimostrare la cura del Creato è la sostenibilità degli edifici.
In Austria la Chiesa cattolica e la Chiesa evangelica hanno indetto un “Premio ambientale” (Umweltpreis) da attribuire a progetti di strutture costruite e utilizzate in modo sostenibile. La coesione della comunità è fondamentale per tutto ciò che riguarda la vita delle persone. È la comunità che dà sostegno, che accoglie, che sviluppa risposte. È la comunità che propone idee, valorizza le risorse al suo interno e affronta insieme questioni come quella della crisi ambientale. Proprio per la vita comunitaria sono necessari luoghi, spesso edifici, che consentano alle persone di incontrarsi e di stare insieme.
Il Premio ambientale 2023 delle Chiese evangeliche e cattoliche austriache sostiene quei progetti che combinano misure edilizie ecologiche con un loro uso sostenibile. “La crisi climatica, l’eccessivo consumo di suolo, il declino della biodiversità, sono tutte sfide a cui bisogna trovare risposta nell’edilizia ecclesiastica”. Non è sufficiente prestare attenzione ai materiali da costruzione: molto dipende anche da come si costruisce e da come si usano le strutture. Spesso gli edifici di parrocchie e ordini religiosi si trovano al centro del paese. Sono elemento del paesaggio, eredità storica. Sono un bene comune. Ecco che nell’uso e nella ristrutturazione risulta importante tenere presente il contesto, il territorio.
Quando si mette mano alla ristrutturazione di un edificio, non si tratta solo di fare opera di risanamento: esso va adattato alle nuove sfide. La qualità di una casa parrocchiale, ad esempio, si misura sulla capacità di essere luogo di incontro, di trasmettere un messaggio generativo e di essere oggetti di identificazione da parte della comunità. Ecco l’importanza di arrivare a definire almeno alcuni aspetti dei progetti di carattere edilizio all’interno di processi partecipativi che coinvolgano non solo i parrocchiani, ma anche tutti coloro che possono dare un contributo attivo, pur non appartenendo alla comunità cristiana in senso stretto. Si possono creare ad esempio spazi multifunzionali in cui molti siano in grado di trovare motivi di identificazione e che siano quindi in grado di vitalizzare la comunità in senso lato. Il Premio ambientale riconosce dunque i progetti che valorizzano l’esistente e puntano a un utilizzo socialmente equilibrato.
Il premio intende promuovere processi virtuosi. Il vescovo evangelico Michael Chalupka lo spiega così: “Da più di trent’anni le Chiese lavorano per l’integrità del creato e la giustizia climatica. La Chiesa evangelica vuole essere a impatto zero (klimaneutral) entro il 2035.
Il premio ecumenico per l’ambiente è un impulso importante nel percorso di realizzazione di edifici costruiti e utilizzati in modo sostenibile. La loro stessa presenza dimostra che la rinuncia al consumo illimitato di risorse porta in realtà a un guadagno in termini di qualità della vita e di unità delle persone. I progetti innovativi motivano anche altri a passare dalle parole ai fatti nel campo della protezione del clima”. E il vescovo cattolico incaricato per le questioni ambientali, Alois Schwarz, spera “che il premio ambientale fornisca un alto livello di motivazione per progetti sostenibili e orientati allo spirito della creazione”.
Si tratta dunque di far vivere o rivivere edifici da destinare alle attività parrocchiali e ad uso misto: dall’asilo ai laboratori, agli studi, agli appartamenti per start-up, ai negozi, agli spazi di co-working.
Il Premio ambientale è sviluppato dagli incaricati diocesani per l’ambiente cattolici ed evangelici, dagli ordini religiosi e dall’ufficio della Conferenza episcopale per il lavoro ambientale interdiocesano, ha il sostegno di finanziatori privati e del Ministero per la protezione del clima. Possono presentare progetti tutte le parrocchie e gli ordini religiosi in Austria (progetti che siano già stati avviati entro il 1° settembre 2023). Termine ultimo per la presentazione è la ricorrenza di San Francesco, il 4 ottobre 2023. Al progetto vincitore sarà assegnato un premio in denaro di diecimila euro
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