Da mezzo secolo, almeno a partire dalla posa della prima pietra – il 15 agosto 1973 – la chiesa è stata “messa” al centro del villaggio. Parliamo della Polsa dove, nei prossimi giorni, vengono proposti alcuni appuntamenti per celebrare l’anniversario “tondo”, un “grande momento”, spiega il parroco don Daniele Laghi, “per fare comunità e creare ponte, tra i parrocchiani, i villeggianti lagarini e trentini, e con chi viene da fuori”. A partire da giovedì 10 agosto: alle 10.30 verrà celebrata la Messa alla quale seguirà un rinfresco. Alle 20.30 concerto del trio d’archi Massimo Turrini (primo violino), Rossana Caldini (secondo violino) e Dora Cainelli (violoncello). Sempre alla chiesa della Polsa, ma martedì 15 agosto, il vescovo di Trento Lauro Tisi celebrerà la Messa, seguita dal pranzo (su prenotazione) in piazza Grande.
Verso la fine degli anni Sessanta, cominciava a nascere in Polsa un “villaggio” legato alla stazione sciistica costruita dai fratelli Galassi, Domenico “Minco”, Lino e Giacomo. Spuntavano le prime case, il primo albergo e i primi problemi: acqua corrente, energia elettrica, raccolta rifiuti e strade di collegamento. Già dopo qualche anno, la popolazione “polsina“ cominciava a essere una comunità numerosa e perciò bisognosa di ritrovarsi in un luogo di culto per celebrare la Messa. Furono gli stessi fratelli imprenditori a sbloccare la situazione, donando il terreno dove sarebbe sorta, diversi anni più tardi, la chiesa della Polsa.
Il 12 dicembre 1972 – mentre la località montana viveva il suo periodo di massimo splendore, ospitando tra l’altro il ritiro estivo dell’Inter di Mazzola e Facchetti – venne firmato un documento di impegno da parte di molti cittadini che si resero attivi per permettere la costruzione. Il 15 agosto dell’anno successivo, il 1973, venne posta la prima pietra anche se, purtroppo, per vari problemi finanziari, i lavori veri e propri partiranno soltanto dopo la costituzione del comitato promotore “Costruenda Chiesa Polsa” nel 1975.
Nel 1976 la posa delle fondamenta, solo perché non scada il permesso di costruzione richiesto al Comune. I lavori proseguivano a rilento per la mancanza di fondi: il comitato, nel 1977, decise di chiedere aiuto alla popolazione e ai vari imprenditori “polsini” inviando una lettera dove si chiedeva un “Impegno” di 500 mila lire a famiglia per poter continuare con i lavori di costruzione.
Il 10 agosto 1978 si costituì il primo Comitato Pro Chiesa, un anno più tardi usciva il primo volantino del comitato dove venivano comunicate notizie sulla prosecuzione dei lavori di costruzione. Intanto la Messa dopo il peregrinare in varie sale, veniva celebrata in piazza Polsa presso il condominio Azalea.
Nel 1981, la registrazione della chiesa all’ufficio tavolare ma bisogna attendere un anno per la posa del tetto, fatto puntualmente registrato nel secondo volantino del comitato. Dopo vari anni di lavoro e di preparazione dei vari impianti, finalmente, nel 1986, venne celebrata la prima Messa: un traguardo tagliato anche grazie alle tante manifestazioni – concerti, tombole e feste tra le quali la famosa “Polsada” nel prato omonimo – che ha sempre attirato persone da tutto l’altipiano, permettendo , con l’aiuto di molti collaboratori, di recuperare i finanziamenti per poter proseguire i lavori.
“Il comitato Pro Chiesa era formato da persone che avevano a cuore la comunità e che con il loro impegno e dedizione hanno portato a termine lo scopo che lo stesso si era prefissato”, spiega Gian Piero Manica, l’attuale presidente del comitato ricostituitosi qualche anno fa. “Ora molte delle persone che lo componevano non ci sono più, ma sono sicuro che il loro spirito è sempre presente in questo luogo e li ringrazio tutti per quello che ci hanno lasciato”. Anche il presente però, fortunatamente, è fatto di persone che, in vari modi, si impegnano al sostentamento della comunità, con offerte sia di carattere economico che di aiuto nella celebrazione della Messa che tra luglio e agosto viene celebrata ogni sabato alle 18.
“Il Comitato si occupa della gestione della chiesa, dalle eventuali manutenzioni all’organizzazione delle celebrazioni”, spiega Manica. “Qui c’è una comunità che vive due mesi all’anno ma non per questo manca la voglia di partecipare; lo dimostra anche l’apprezzata animazione delle Messa che, da qualche anno, è affidata con ‘successo’ a un coro di bolognesi con la Polsa nel cuore. È formato da una decina di persone e, a detta di tanti, fa invidia anche ai centri più grossi”. E anche il Vescovo, a Ferragosto, festa di San Matteo, copatrono della chiesa, potrà ascoltarli.
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