Circonvallazione ferroviaria di Trento, dopo il sequestro di parte del Cantiere Nord i comitati rilanciano

La conferenza stampa dei Comitati contro la circonvallazione ferroviaria di Trento

Si è svolta questa mattina a Trento presso la sede delle Associazioni ambientaliste in via Oss Mazzurana una conferenza stampa dei Comitati contro la Circonvallazione ferroviaria di Trento, dopo il recente sequestro di parte del Cantiere Nord da parte della Procura della Repubblica di Trento, che indaga ipotizzando il reato di disastro ambientale. L’inchiesta ha preso le mosse dall’esposto presentato dai Comitati contro RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e il Consorzio Tridentum, incarico della progettazione esecutiva e della realizzazione dell’opera, finanziata con i fondi del Pnrr. Per ora la Procura ha iscritto nel registro degli indagati un dirigente di Rfi, contestando la mancata comunicazione – obbligatoria – del ritrovamento di sostanze inquinanti nel cantiere.

I rappresentanti dei Comitati hanno ripercorso due anni di allarmi e denunce per mettere in guardia sulla pericolosità di intervenire nei siti altamente inquinati di Trento Nord. E hanno ribadito la preoccupazione per come procedono i lavori nel cantiere, lamentando la mancata “caratterizzazione” del materiale scavato, che consentirebbe di accertare la presenza di eventuali inquinanti, prima del trasporto in altri siti. Ma al di là degli aspetti strettamente giudiziari, che faranno il loro corso, i Comitati hanno ribadito le perplessità circa il modo di procedere di Rfi, “irriguardoso – è stato detto – nei confronti della popolazione”. E hanno stigmatizzato l’atteggiamento del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che non si è pronunciato dopo l’intervento della magistratura, pur di fronte al sequestro di un’area di cantiere nella città capoluogo, e del sindaco di Trento, Franco Ianeselli: “Ci definì apocalittici quando per primi parlammo di disastro ambientale, ora è la Procura a ipotizzarlo”.

I Comitati hanno anche espresso la preoccupazione per come si procede con i lavori di bonifica nella vicina area del rio Lavisotto, adiacente al cantiere della circonvallazione ferroviaria, mostrando un video in cui si vede una ruspa all’opera sotto il capannone che dovrebbe servire a confinare l’ambiente di lavoro, ma invece inspiegabilmente aperto, e lavoratori impegnati senza dispositivi di protezione.

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