Ordinato diacono l’ex poliziotto Devis. Il vescovo: “Adesso non è lui che giura, ma è il Padre che si impegna con lui”

Per 20 anni ha indossato la divisa di poliziotto, poi ha sentito che avrebbe potuto continuare a “essere al servizio” in un altro modo.

Ascoltando quel “richiamo”, la sua vita ha preso un’altra direzione e sabato 19 gennaio Devis Bamhakl, 46 anni, di Moena, è stato ordinato diacono nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Trento. La Messa ha assunto particolare significato anche perché celebrata all’interno della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) e, pur nella prova per la recente scomparsa di papà Antonio, ricordato dal Vescovo lauro, e il ricovero in ospedale di mamma Luciana, è stata vissuta con grande gioia, testimoniata dal sorriso luminoso sul volto di Devis, attorniato da parenti, dalla “famiglia” della Polizia di stato, dagli amici di Moena e di Como, e di quelli della comunità di S. Pietro a Trento e di Aldeno, dal rettore don Tiziano Telch e dai compagni di seminario. Quello dell’ex-poliziotto è un percorso iniziato da lontano ma il suo amore per il creato e l’attenzione verso i deboli lo hanno sempre caratterizzato, come ha ricordato il rettore ripercorrendo la sua storia, e la sua scelta di fede, maturata in età adulta, è segno di speranza per la Chiesa, mostrando che il Signore passa ancora in mezzo agli uomini e li chiama a “collaborare” con lui senza mettere alcun vincolo.

Filo conduttore della celebrazione l'invito ad avere come modello Gesù, venuto per servire e non farsi servire. Nell'omelia, il Vescovo ha poi specificato l'autentico significato del termine "servizio", spesso interpretato superficialmente solo come "dovere": "Per noi è naturale associare la parola servizio all'esperienza del fare fatica, all'impegno – ha esordito monsignor Tisi -, ma non stiamo celebrando la scelta e la disponibilità di Davis a mettersi a disposizione degli altri nel servizio diaconale: stiamo contemplando l’iniziativa del Padre che ha sedotto il suo cuore".

All’inizio del suo servizio come poliziotto, Devis ha giurato sulla Costituzione, impegnandosi a rispettarla e farla osservare, ma adesso “non è lui che giura, è il Padre che si impegna con lui”. Si tratta di un rovesciamento in virtù del quale è Dio che si fida dell’uomo e gli promette di essere fedele con un atto creativo spiazzante che consegna una nuova unità di misura con cui calcolare la grandezza: “Chi vuol essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo” (Gv 20, 27). E dunque “servizio” non può essere semplicemente identificato con il “fare del bene” perché “servire per Gesù è gioire per l’altro, vivere per l’altro, è impazzire pur di essere in comunione” e il vescovo Lauro ha augurato a Devis di “lasciarsi fare, modellare, condurre dal Signore, sperimentando quanto è riposante e dissetante servire gli altri”. “Paolo – ha proseguito – ci ha ricordato che questo tesoro è custodito in vasi di creta: la creta è la nostra umanità, con le sue fragilità e resistenze ad amare, ma in questa condizione c’è un’opportunità: la gioia di servire è dono, non proprietà e sei chiamato a raccontare ciò che l’azione di Dio ha fatto in te, e che sei creta resa capace di asciugare lacrime e portare conforto. La Parola, l’eucarestia e il povero siano il tuo habitat: buon cammino”. Alla litania dei santi, è poi seguito il rito dell’ordinazione con l’imposizione delle mani da parte dell’arcivescovo, la vestizione degli abiti diaconali, la consegna dei Vangeli, di cui Devis è diventato annunciatore, e l’abbraccio con don Lauro. All’uscita anche le felicitazioni degli ex colleghi, uno dei quali ha dichiarato in un’intervista: “Ho lavorato per lui molti anni ma posso dire che questa era la sua strada”.

Domenica 3 febbraio, nella chiesa parrocchiale di Volano, l’arcivescovo Lauro ordinerà diacono permanente Fabio Chiari, 51 anni, di professione fisioterapista, sposato con Sonia e padre di due figli.