Fugatti decreta abbattimento di 2 lupi, Oipa e Lav insorgono

Foto Salvadori – Grandi Carnivori Provincia Autonoma di Trento

Due giorni fa, il 24 luglio, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha emanato un decreto in cui dispone il prelievo e l’abbattimento “del numero massimo di due esemplari di lupo di branco gravitante nell’area di Malga Boldera, per prevenire danni gravi all’allevamento, con contestuale perdita per il comparto dell’economia di montagna e conseguente riflusso negativo sui servizi ecosistemici connessi all’attuale assetto silvio pastorale”.

I prelievi, si legge nel decreto, dovranno avvenire nel corso del 2023 e saranno effettuati da parte del personale del Corpo forestale del Trentino.

Sono arrivate già le dichiarazioni di Oipa ed Enpa. “Ricordiamo che il lupo è una specie protetta secondo la Convenzione di Berna (1979) e la Direttiva Habitat dell’UE (1992) sulla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche, recepite da specifiche leggi nazionali”, scrive Oipa in una nota. “Aspettiamo di leggere il provvedimento per valutare le conseguenti azioni legali. Purtroppo il presidente Fugatti non si smentisce e prosegue nella sua azione persecutoria nei confronti della fauna selvatica del Trentino, causando sconcerto tra chi ama gli animali e un danno d’immagine a un territorio che da paradiso sta diventando un inferno per la biodiversità”.

Dura anche la Lav. “Dopo gli orsi – scrive – è ora la volta di questi animali rei solo di fare ciò che la natura gli impone, mangiare, mentre l’atto firmato da Fugatti è immorale oltre che inutile a evitare le predazioni negli allevamenti. Queste uccisioni servono solo a lui nella corsa nel centrodestra alla candidatura alla presidenza per le imminenti elezioni provinciali. Pensi invece ad aumentare le difese incruente delle malghe e a rifondere i pochi danni causati da questi animali ad attività economiche che lo ricordiamo esistono solo per, a loro volta, uccidere animali per le loro carni”. 

L’abbattimento di due lupi, scrive la Lav, rappresenterebbe la decisione di un ente locale che, “in spregio alle limitazioni nazionali ed europee, decide così di fare da apripista per avviare il massacro dei lupi in tutta Italia. Eppure, la letteratura scientifica è unanime: sono sempre e solo le misure preventive come le recinzioni, da implementare e migliorare di anno in anno, ad assicurare la coesistenza tra esseri umani e le specie selvatiche. Singole operazioni violente e sommarie non possono bilanciare anni di gravi carenze gestionali, di programmazione e prevenzione”. 

Lav minaccia di percorrere “tutte le strade possibili” e annuncia che scenderà in piazza a Trento sabato 16 settembre, il giorno precedente all’apertura della stagione di caccia in Trentino.

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