Madre Clelia tra biografia e fiction

Lunedì 10 luglio viene trasmesso in prima visione nazionale su TV2000 alle 20.55 il film “Cento Cuori”, scritto e diretto da Paolo Damosso, autore e regista noto anche in Trentino per i suoi lavori dedicati alla storia del beato padre Mario Borzaga, missionario martire in Laos. Questo nuovo lungometraggio è dedicato alla figura di un’altra coraggiosa testimone della fede, la Beata Clelia Merloni, fondatrice delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Nata a Forlì nel 1861 e morta a Roma nel 1930, madre Clelia fu un’instancabile promotorice di opere di carità a Viareggio e poi negli Stati Uniti ed in Brasile: è stata beatificata nel 2018.

Il film, che è stato realizzato dalla società torinese Fogo Multimedia, gode di un cast d’eccezione: le attrici Silvia Budri e Beatrice Fazi sono le protagoniste a cui si uniscono Massimo Bonetti, Alessandra Costanzo, Remo Girone e Pamela Villoresi. Completano le principali presenze artistiche Manuela Bisanti, Claudio Botosso, Marco Marelli, Cristina Odasso, Giancarlo Ratti, Daniela Scarlatti e Victoria Zinny. Le musiche originali sono state composte da Enrico Sabena.

Girato tra Roma e Alessandria, il film unisce la storia passata con il presente con un intreccio narrativo originale caratterizzato da molti colpi di scena. “Volevamo raccontare una storia del passato con uno sguardo diretto alla vita di oggi – ricorda Paolo Damosso autore della sceneggiatura e regista del film – e per questa ragione ho scritto due storie che s’intrecciano, una ambientata agli inizi del secolo scorso e una attuale, chiedendo agli attori di interpretare un doppio ruolo. Al centro di tutto ci sono le domande dell’uomo e attraversano i secoli. Madre Clelia Merloni può offrire ancora oggi delle risposte”.

Il film sarà distribuito anche nelle versioni in portoghese, inglese e spagnolo. In autunno sono previste presentazioni e distribuzione televisiva in Brasile e negli USA dove le Apostole del Sacro Cuore di Gesù sono presenti dagli inizi del 1900. “Abbiamo desiderato tanto questo film perché si potesse conoscere la storia di una donna che ha precorso i tempi – sottolinea madre Miriam, superiora generale della Congregazione – Madre Clelia parla a ognuno di noi oggi, le fatiche che ha affrontato, la sua fede, le sue convinzioni, i valori espressi, in particolare il perdono, possono essere una chiave di volta anche in questi tempi. Desidero soprattutto che questo film susciti stupore e sorpresa negli spettatori”.

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