Da un mese nell’Apsp “San Gaetano” di Predazzo viene proposta un’attività insolita. Gli anziani ospiti praticano un’attività ispirata al judo, “tandoku renshu”. Che cosa significa lo spiega Vittorio Nocentini, insegnante cintura nera: “Forme dell’educazione fisica nazionale del miglior impiego dell’energia; si tratta di un ‘kata’ (modello) che prevede esercizi da svolgere da soli e anche in coppia”.
Nocentini è “entrato” in casa di riposo a nome della Judo Avisio asd educazione cultura e sport. Il judo proposto in casa di riposo è un’attività adattata alle capacità e alle esigenze degli anziani. “La nostra Asd – spiega Nocentini – fa parte dell’Aise, associazione italiana sport educazione, dunque promuoviamo, più che l’agonismo, un metodo educativo che deriva dalle arti di combattimento. Le persone praticanti, ovviamente, possono poi passare alle competizioni vere e proprie se lo desiderano”.
Nocentini spiega anche che, durante l’attività di judo con gli anziani, “si va oltre al semplice movimento: uno degli esercizi base è quello di ‘pulire lo specchio’, mentre ci si attiva si ìpulisce’ la mente, dunque affianchiamo anche esercizi di visualizzazione. L’attività dura una mezz’ora e seguono 10 minuti di meditazione guidata a occhi chiusi. Abbiamo adattato tutta la lezione a persone sulla sedia a rotelle. Per la nostra associazione, questa è un’esperienza del tutto nuova. Ho informato della cosa diversi colleghi in giro per l’Italia e ho ricevuto reazioni entusiaste: magari qualcuno prenderà esempio da questa esperienza”.
“È nella mission della struttura, e in generale delle Apsp, cercare di portare all’interno la quotidianità di cui tutti possiamo fruire”, afferma il direttore dell’Apsp, Maurizio Belloni. “Certamente sono dovute le relative accortezze, attenzioni e adattamenti, ad esempio in questo caso coinvolgendo il personale fisioterapico con cui Nocentini si è interfacciato. Lo scopo è integrare gli ospiti col territorio e la comunità. In tal senso il volontariato, le associazioni sportive e canore, le attività che prevedono di interfacciarsi con istituzioni quali scuole o gruppi parrocchiali sono fondamentali e a loro va il nostro ringraziamento”.
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