Ad accoglierti, varcata la soglia, è sempre il dolce aroma del cioccolato. Marco Filippi scambia qualche battuta con due anziane clienti che lo salutano con cortesia. Se non fosse per gli scaffali ormai quasi vuoti, non sembrerebbe che lo storico negozio di dolciumi di via Pasubio 22, nel quartiere cittadino della Bolghera, stia per abbassare definitivamente le serrande. “Non abbiamo messo cartelli in vetrina, ho preparato solo quello di fine attività. Lo attaccherò l’ultimo giorno, il 30 giugno, ma i nostri clienti lo sanno ormai da tempo, glielo abbiamo detto a voce”, precisa subito il titolare della Dolciumi Filippi 1932.
Ora che è arrivata alla conclusione, non è semplice riavvolgere il nastro di zucchero e cacao di questa una lunga avventura di famiglia: per oltre mezzo secolo, il negozio di dolciumi è stato punto di riferimento per tanti abitanti del quartiere e non solo, vista anche la vicinanza con l’ospedale. “Grazie a tutti quelli che in questi anni hanno varcato la nostra soglia e, quando non riuscivano più a passare, bastava una chiamata ed eravamo noi ad andare da loro“, racconta Marco Filippi, 78 anni, oltre sessanta di lavoro in quello che definisce “il mio mondo dove le persone sono cresciute assieme a noi, una clientela fantastica che veniva qui prima di internet, prima dei supermercati, per trovare qualcosa di speciale, di unico”.
Nella stanza delle bomboniere, la moglie Gianna sta esaudendo le ultime richieste. “Queste – ci dice indicandoci dei confetti dorati – sono per una anziana coppia che festeggia le nozze d’oro. Negli ultimi anni abbiamo lavorato più con gli anniversari che con i matrimoni“, racconta Gianna mentre li posiziona nella scatola. Per l’ultima volta, perché ora è arrivato il momento di chiudere. Ma non c’è rammarico. “Anzi, sono soddisfattissimo”, riprende il marito Marco. “Ho vissuto per il mio lavoro. I miei figli avevano già fatto scelte diverse, così negli ultimi anni ho cercato qualcuno che potesse portare avanti l’attività. Ma senza successo. Perché oggi non è semplice se non sei del settore: credo che il nostro sia un mestiere dove la presenza, un consiglio, possono fare ancora la differenza: poi io sono un chiacchierone e se qualcuno entra qui per prendere due cose, spesso esce con cinque. Che ci vuole fare, come mio papà sono nato commerciante”, scherza Marco Filippi con il sorriso che si allarga sotto il curatissimo baffo, da sempre suo marchio di fabbrica.”.
Il negozio di via Pasubio si sta svuotando ma presto tornerà a riempirsi perché, dall’autunno, ospiterà la cooperativa Edera e il suo emporio di comunità. Vi si potranno acquistare prodotti, alimentari e non, selezionati grazie all’attenzione per gli aspetti di sostenibilità, di filiera, di comunità, e il dialogo diretto con i produttori sarà parte integrante del modello di commercio. Un luogo di innovazione, di sostenibilità, ma anche di socialità. Insomma, sarà quasi come riavvolgere quel dolce nastro, lungo novant’anni.
SU VITA TRENTINA DI DOMANI, GIOVEDI’ 29 LUGLIO, L’ARTICOLO COMPLETO
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