Con la camomilla una farmacia a casa

“Abito in un paese di montagna. Ricordo che nel mio orto la nonna aveva sempre un posto per la camomilla. Da bambini ce la dava da bere dopo averla lasciata in acqua bollente e la usava per molti malanni in famiglia. Vorrei saperne di più: come posso riprendere questa tradizione?”.
Loretta (Brentonico)

La camomilla cresce allo stato spontaneo in tutta Europa, Asia, Americhe e Australia. In Italia in pianura Padana e nelle valli che vi confluiscono. Appartenente alla famiglia botanica delle Compositae, la camomilla è una pianta erbacea spontanea con fiori tubulati gialli circondata da una corona di petali bianchi (sembra una margherita) che una volta schiuso il fiore tendono a piegarsi verso il basso. Il fusto è molto ramificato e alto fino a 50 cm. nelle piante spontanee, fino a 80 cm. in quelle coltivate. Le foglie sono piccole e frastagliate. La camomilla è una pianta
da sempre coltivata negli orti familiari e le sementi si trovano presso i garden center. Fiorisce da maggio a settembre e in fitoterapia si utilizzano solo i fiori quando sono ancora in piena fioritura. Questi (che possono essere setacciati quando i capolini sono sfatti) vanno essiccati all’ombra e conservati in barattoli chiusi e al riparo dalla luce. La scorta va rinnovata ogni anno. Oltre ai fiori, dall’intenso profumo caratteristico, viene usata per l’olio essenziale distillato dal fiore in corrente di vapore, di colore blu e reperibile presso erboristi e farmacie. Contiene il “camazulene” una sostanza dalle attività antiinfiammatorie. L’infuso ha una funzione antispastica su stomaco e intestino. Negli orti familiari non mancava mai ed era la preferita dalle nonne, amata da piccoli e adulti. Le indicazioni terapeutiche vanno dal combattere l’insonnia, il dolore di denti, l’emicrania e l’inappetenza, disturbi digestivi. Inoltre ha azione sedativa nervosa. La camomilla però può causare eccitazione e insonnia e a dosi elevate anche vomito.

Allo stato spontaneo si rinviene negli incolti, tra macerie e ruderi e ai margini dei sentieri. Coltivata, negli orti ama terreni moderatamente umidi, argillosi, fertili e in posizione soleggiata. È una pianta medicinale per cui vige la raccolta controllata. La pianta non ha utilizzo alimentare. Il nome scientifico – Matricaria Camomilla – deriverebbe da “madre cara” per ricordare la premura delle mamme nel darla sotto forma di infuso ai bambini malati

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