Primissimo bilancio per l'Istituto di Scienze Religiose istituito dall'Arcidiocesi nel giugno 2017: 30 corsi, 27 docenti e un interesse promettente
Vita Trentina ci ha chiesto, come molti, com’è andata quest’anno. Perché anche se i processi che hanno portato a chiusura, apertura, riorganizzazione degli Istituti Teologici in Diocesi hanno avuto dinamiche complesse, si è però percepito, a livello di conoscenza e di interesse, che “qualcosa di nuovo” c’è stato e uno dei suoi “protagonisti” è stato l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini”. Su queste pagine, proprio un anno fa, abbiamo presentato l’orientamento, le prospettive, i desideri di questo progetto, e ci sembra bello poter ora fare un primo timido bilancio dell’impegno portato avanti in questo primo anno.
Com’è andata, dunque? Se guardiamo ai dati, possiamo dire non solo di aver raggiunto il numero degli studenti ordinari “necessari”, ma di aver riscontrato interesse e partecipazione in una sessantina di persone che, in varie modalità, hanno frequentato le lezioni del “Guardini”.
Sono stati attivati 30 corsi (tra triennio istituzionale e biennio di specializzazione), coinvolgendo nell’insegnamento 27 docenti. I dati dicono però solo un aspetto, e forse il meno interessante, di un’Istituzione. Per questo preferiamo dare voce a chi ha dato “vita” all’ISSR, costruendo giorno dopo giorno non solo una classe di studio, ma una comunità accademica.
A cura di suor Chiara Curzel
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