Molti lettori lo ricorderanno come il cardinale protodiacono che pronunciò cinque anni fa “Habemus Papam” in piazza San Pietro: era già colpito dalla malattia di Parkinson che ha segnato la sua vita ma non gli ha impedito di svolgere un servizio “coraggioso fino alla fine”, come ha detto il Papa in vista dei funerali del 12 luglio.
Il cardinale francese Jean-Louis Tauran, morto il 5 luglio negli Stati Uniti a 75 anni, era presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e si era prodigato per importanti passi ecumenici come la visita di una delegazione vaticana in Arabia Saudita, la prima di questo genere nel Paese che ospita i luoghi più santi per l’islam.
Nel suo servizio agli esteri per il Vaticano al fianco di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, Tauran aveva dato prova di grandi capacità. “Era una figura di spicco, molto buona e cordiale – testimonia don Giulio Viviani, che lo conobbe da vicino durante il suoi servizio vaticano – con un’intelligenza vivace e una grande disponibilità. Il suo impegno è sempre stato molto apprezzato, così come la dignità con cui affrontò la malattia invalidante”.
Papa Francesco nel giugno 2013 lo ha voluto membro della Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione (Ior) e che nel dicembre 2014 lo ha nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa.
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