Bianca o Rossa, è la Rosmarina

La Rosmarina Rossa

Sebbene molte varietà di mele antiche non siano più presenti sulle nostre tavole, numerose hanno ancora radici nei nostri campi. Sopravvivono ai margini di un’agricoltura trasformata in industria: talvolta inconsapevolmente in qualche frutteto familiare abbandonato; talvolta invece le piante sono intenzionalmente recuperate e custodite con il proposito di arginarne l’estinzione e dare il giusto valore al patrimonio colturale e culturale che questi frutti rappresentano.

Un esempio virtuoso di recupero è quello rappresentato del frutteto storico di Cles, dove a partire dal 2008 sono state messe a dimora ben un’ottantina di varietà di mele e dodici di pere. In tale collezione troviamo anche le mele Rosmarina bianca e Rosmarina rossa, in tedesco rispettivamente Edelweisser e Rother Rosmarinapfel. Originarie del Sud Tirolo hanno una storia molto antica: si trovano infatti citate dal pomologo tedesco Diel e descritte dall’italiano G. Gallesio nella sua opera iconografica “Pomona italiana” già all’inizio dell’Ottocento.

Si distinguono fra loro per il colore della buccia, giallo /rosa nella prima e giallo/rossa nella seconda; la polpa di entrambe è croccante, succosa ed aromatica; il frutto è caratterizzato da un buon equilibrio fra acidità e dolcezza. Nella varietà rossa si avverte un leggero retrogusto di cannella. La raccolta si effettua nella seconda decade di ottobre e la conservabilità si protrae fino a marzo.

Le mele rosmarine sono adatte per il consumo fresco, ma anche per la produzione di sidro ed aceto. In passato erano esportate nei mercati del Nord Europa e fino in Russia, dove venivano apprezzate come ottime mele da tavola.

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