“Sulla collina c’è un albero. Uno solo. È un vecchio albero testardo e coraggioso che ha deciso di crescere lì, tra le rocce”. Inizia così un nuovo albo illustrato, “L’albero” (Lapis – età +4), dedicato agli alberi, quelle grandi presenze rassicuranti che danno forma al bosco, producono ossigeno e cibo per molti esseri viventi e offrono loro riparo.
Questo, in particolare, è un albero alto che con le su fronde svetta in cima alla collina. Tra i suoi rami e ai suoi piedi vivono molti animaletti: il riccio, la volpe, gli scoiattoli, le formiche, gli uccellini, … . Su questo albero anche un bambino ha costruito la sua casetta. Nessun posto è più sicuro per tutti loro. Una notte, però, una forte bufera si scatena e un fulmine colpisce l’albero e lo spezza. Rabbia e tristezza si impadroniscono degli animaletti e del bambino che hanno perso non solo un rifugio, ma un vero amico sempre e da sempre presente nella loro vita. Poi il tempo passa e con l’autunno un boscaiolo viene a tagliare ciò che resta dell’albero. Di lui, alla fine, non rimane più nulla. Lo sgomento del bambino e degli animali si fa ancora più forte, ma un giorno il taglialegna ritorna e tra le mani porta tante casette di legno per tutti gli abitanti dell’albero. Ed è di nuovo gioia.
Con la traduzione lieve e poetica di Chiara Carminati e le evocative illustrazioni di Melanie Grangirad, questo albo illustrato affronta il tema del passare delle cose, del trasformarsi delle relazioni, del distacco da chi si ama.
La musicalità del testo trova perfetta corrispondenza nelle figure che, giocate su pochi colori, azzurro, bianco e arancione. Insieme, poi, parole e immagini sfuggono al senso di realismo per affrontare in modo diverso il tema spesso presente, ma altrettanto spesso negato, dell’assenza di qualcuno di importante, del vuoto incolmabile che la scomparsa di una persona può lasciare nel cuore di chi resta. Allo stesso tempo questo albero diventa anche simbolo di ciò che avviene in natura, della trasformazione del bosco, dei nemici degli alberi che, però, possono dare loro nuova vita e originare nuove potenzialità. E la soluzione, alla fine, è un cambio di aspetto, una mutazione di forma che non è per forza assenza ma può essere anche nuova presenza.
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