Apsp di Rovereto, le tre strutture stanno implodendo e il personale non ce la fa più. A dirlo, in una nota, la Fenalt – sindacato di maggioranza nelle case di riposo – che ha proclamato lo stato di agitazione, dando mandato ai propri legali di procedere nelle sedi opportune per tutelare i diritti degli operatori e degli assistiti. Il 3 maggio, inoltre, è previsto un sit-in davanti alla struttura per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle condizioni in cui versa la gestione.
“Puntualmente si sta verificando quanto avevamo previsto: a Rovereto due Rsa da gestire con personale ridotto all’osso erano già tante, adesso, con la nuova Lucia Fontana, tre sono troppe. Abbiamo dato mandato ai nostri legali di affrontare i problemi nelle sedi opportune, visto che nessuno ci ha dato ascolto”, sottolinea Roberto Moser, vice segretario generale Fenalt e responsabile del settore case di riposo, che non riesce a nascondere la delusione per i tanti allarmi disattesi lanciati in questi mesi.
“La cronica carenza di infermieri e operatori socio-sanitari che affligge tutta la provincia, sta mettendo in ginocchio l’operatività delle case di riposo della Città della quercia, negli ultimi mesi passate da due a tre”, si legge ancora nella nota della Fenalt. “L’apertura della nuova struttura – spiega Moser – doveva essere supportata dall’assunzione di ulteriori infermieri: per questo era stato bandito mesi fa quel famigerato concorso con 10 iscritti, 8 partecipanti, e una sola idonea, la quale poi ha rinunciato. Con insensata cocciutaggine si è voluto continuare nell’impresa, del tutto insostenibile, dell’apertura della terza RSA, nella piena indifferenza di tutti per i problemi di personale più volte denunciati. Ora una ventina di infermieri della struttura si sono iscritti al concorso di Apss per cercare legittimamente condizioni di lavoro migliori. Quindi ne perderemo altri. Nessuno ci ha dato retta in questi mesi: dall’assessore provinciale alla sanità Segnana, al sindaco di Rovereto, Valduga – probabilmente tutti e due più attenti a guadagnare consensi che ad affrontare problemi impopolari -, alla Presidente della RSA di Rovereto, al CDA e al Direttore”.
Moser fa esempi concreti che vengono dall’esperienza quotidiana testimoniata dagli operatori: “Gli infermieri – racconta – sono troppo pochi e non ce la fanno a seguire gli anziani, spesso affetti da patologie gravi: sono costretti a delegare anche funzioni delicate a personale OSS, incapace di affrontare eventuali imprevisti sanitari. Nei turni notturni e nei giorni festivi il personale infermieristico si vede costretto a gestire i presidi di emergenza anti-incendio e il funzionamento della caldaia. Non sono rari i casi in cui gli infermieri si trovano a gestire anche il centralino, a rispondere al telefono ai familiari. In questa situazione diventa difficile concedere ferie, turni di riposo. Ed è inevitabile che venga meno il livello di qualità auspicato e che aumentino i rischi per operatori e ospiti. Non abbiamo timore di smentite: è tutto documentato”.
Di qui la volontà di attivare i legali del sindacato per formalizzare la protesta presso le autorità competenti. “La settimana scorsa i nostri legali hanno scritto una lettera che è stata condivisa da gran parte degli infermieri, e che è stata inviata al CdA dell’APSP Clementino Vannetti, al Sindaco del Comune di Rovereto, all’Assessore provinciale alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, al Consiglio direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia Autonoma di Trento, al Difensore Civico, all’Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla sicurezza nella Sanità con sede a Roma, in cui si denuncia la violazione sostanziale delle disposizioni in materia di assistenza sanitaria emanate dalla Provincia e si chiede urgentemente di attivare un tavolo di concertazione”.
Fenalt ha anche dichiarato lo stato di agitazione presso le RSA di Rovereto e il 3 maggio organizzerà un sit-in per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica”sulle carenze assistenziali prodotte da una situazione diventata ormai insostenibile”. Il sindacato chiede anche un incontro con il Commissario del Governo per illustrare la criticità della situazione in cui versano operatori ed ospiti e per valutare possibili interventi volti a porvi rimedio.
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