Una storia ambientata nei paesi di Torra e Segno in Val di Non quella del docufilm “Nel Segno di Padre Kino”, a tratti anche ironica, ma che fa riflettere. La regia è di Mauro Vittorio Quattrina che venerdì scorso ha presentato il suo lavoro con grande emozione.
“Sento la responsabilità di questo compito” ha spiegato il regista, riferendosi all’intenzione di dare massima divulgazione possibile al docufilm, che vuole arrivare non soltanto nelle scuole, ma anche a Papa Francesco.
L’opera rappresenta anche un veicolo promozionale, attraverso la suggestive immagini panoramiche riprese con un drone. “Un'opportunità di comunicare quello che è la Valle di Non in giro per il mondo”, ha detto il presidente della Comunità di Valle Silvano Dominici. “Rapportarsi con le diversità in maniera positiva è un messaggio che va valorizzato”.
Sempre in questo senso il consigliere Lorenzo Ossanna ha sottolineato come la figura di padre Kino rappresenti una linea da seguire. “Mi auguro – ha aggiunto Ossanna – che questo film sia utile all’insegnamento ai giovani”. Nel suo intervento, invece, il presidente della associazione “Padre Kino”, Alberto Chini, ha ricordato le ragioni del nuovo lavoro cinematografico sul gesuita esploratore. “Ancora oggi a distanza di 300 anni, in Arizona e Messico ci sono associazioni e persone che operano a favore della società civile nel nome di questo missionario che ha saputo lasciare un’eredità autentica fatta di rispetto verso il prossimo e valori senza tempo”.
Concetti ripresi dalla pellicola che racconta la storia di un nuovo parroco che giunge nella parrocchia di Torra e dopo aver conosciuto l’irriverente perpetua Severina (peraltro interpretata dalla vera perpetua dell’attuale decano, don Carlo Daz), incontra Francesco, l’anima di padre Kino, che lo conduce in un viaggio di conoscenza del missionario tra gli abitanti attuali di Segno e la storia.
“Questo film è definitivo per il 90%, quando ci sarà la 'prima' pubblica sarà ancora modificato in piccola parte”, ha spiegato al pubblico presente al cinema-teatro di Coredo, il regista Mauro Vittorio Quattrina. All'anteprima era presente anche il postulatore generale dei gesuiti Pascual Cebollada che segue la causa di beatificazione. Si è detto entusiasta nell’aver trovato una comunità che, seppur piccola numericamente, è stata in grado di valorizzare così bene il personaggio di padre Chini. Riguardo alla causa di beatificazione il postulatore ha detto che si conoscerà il verdetto in merito alla venerabilità verso aprile 2019.
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