I discepoli quest’anno in Cattedrale avevano il volto di dodici giovani delle parrocchie cittadine nella lavanda dei piedi che si è rinnovata nella Messa In coena Domini, a ricordo dell’ultima cena di Gesù e dell’istituzione dell’Eucarestia. Una scelta che il vescovo ha riferito non solo all’appuntamento del Sinodo sui giovani ma anche ai frequenti incontri con “Passi di Vangelo”.
Nell’omelia, rivolgendosi proprio ai giovani, l’Arcivescovo ha sottolineato l’eredità di Gesù nell’Eucarestia: “Quali straordinarie risorse potrebbe darvi, per affrontare gli anni della vostra vita, l’essere messi a contatto con il dono di Gesù, voi che contrariamente a quanto si dice, non siete secondi a nessuno sul terreno della gratuità e del servizio. Come Vescovo sento la responsabilità di far di tutto perché possiate amare l’Eucarestia! Celebrando l’Eucarestia, proclamiamo la morte del Signore, cioè proclamiamo che si diventa padroni del mondo e della storia servendo e abbassandosi, non innalzandosi e facendosi servire, come spesso si pensa”.
L’Arcivescovo dopo aver commentato gli atteggiamenti di Gesù che “prese del pane” e “rese grazie” ha parlato della contemporaneità del dono di Gesù, rinnovando quest’invito. “Cari giovani, quanto vorrei che poteste sperimentare così l’Eucarestia!”
Secondo mons. Tisi, “quando facciamo memoria di Gesù, nella celebrazione dell’Eucarestia, convochiamo l’intera storia e l’intera umanità. Annunciamo con speranza che la storia non sta camminando verso la dissoluzione, ma verso il compimento. Non verso la separazione, ma la riconciliazione”.
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