L’avvocatura della Provincia di Trento ha depositato gli atti richiesti dal Tar di Trento sul caso dell’aggressione mortale ad Andrea Papi, il ventiseienne di Caldes ucciso il 5 aprile scorso dall’orsa JJ4 al rientro da una corsa sul Monte Peller, poco distante dall’abitato di Caldes, in Val di Sole.
La Provincia ha chiesto anche la revoca del decreto del Tribunale amministrativo regionale (Tar), che ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa JJ4 firmata dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, l’8 aprile. Nel frattempo, questa mattina (17 aprile) le associazioni animaliste Enpa, Leidaa e Oipa hanno fatto sapere, tramite una nota, che hanno depositato un nuovo ricorso presso il Tar di Trento. Nel mirino sia l’ordinanza dell’8 aprile, sia quella del 13 aprile, che confermava l’abbattimento dell’esemplare, con la specifica dell’orso oggetto dell’abbattimento perché responsabile dell’aggressione, cioè JJ4.
“Auspichiamo che con il deposito degli atti richiesti all’amministrazione, e in aggiunta alla relazione che Ispra, da quanto apprendiamo da nostre interlocuzioni, intende far avere al tribunale nelle prossime ore, il Tar possa pronunciarsi per la revoca della sospensiva di abbattimento”, così il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che aggiunge: “Auspichiamo infine che possa venire anticipata la camera di consiglio collegiale, fissata nel decreto per l’11 maggio”.
“Ribadiamo – prosegue Fugatti – che su questa complessa e dolorosa vicenda, tutte le scelte dell’amministrazione provinciale sono state atte a garantire in primo luogo la sicurezza pubblica, che è la nostra prima preoccupazione di fronte al decesso di una persona. Il ricorso è infatti a nostro avviso del tutto infondato. Inoltre nell’istanza depositata al Tar, la Provincia ha evidenziato che la revoca dell’ordinanza è funzionale a non accrescere i rischi, di fronte ad un animale ormai conclamatamente pericoloso, e a non produrre ulteriore pericolo per la cittadinanza e per gli operatori impegnati al momento nelle complesse operazioni di cattura. Ogni giorno può essere importante per ridurre questi rischi”.
Tra gli atti presentati, c’è la documentazione che attesta il dialogo costante con Ispra per il monitoraggio e la pericolosità di JJ4, in conformità con la sentenza numero 56 del Tar di Trento, che risale al 2021. Si tratta – spiega la Pat in una nota – dell’atto con cui il Tar, nel giugno 2021, adeguandosi alla sospensione definitiva dell’abbattimento pronunciato dal Consiglio di Stato, aveva chiesto un costante monitoraggio per la verifica dei presupposti di un eventuale nuovo provvedimento di rimozione.
È anche incluso, come richiesto dal decreto del Tar, l’estratto del verbale della riunione del 7 aprile del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza. In quell’occasione i rappresentanti di Ispra, sottolinea la Provincia, “hanno confermato la bontà tecnica delle scelte delineate dalla Provincia per la gestione degli esemplari problematici, anticipando il parere positivo dell’Istituto sull’abbattimento di JJ4”.
Sono stati depositati anche gli atti relativi alla conferma da parte della Procura della Repubblica di Trento dell’identificazione di JJ4 come orso aggressore e la relazione medica di Apss in cui si attesta che la morte del runner è derivata dall’aggressione di un orso.
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