C’è anche un po’ di Università di Trento nella missione europea Juice (JUpiter ICy moon Explorer) che è partita oggi, dopo lo stop improvviso di ieri dovuto alle cattive condizioni meteo, alla volta di Giove. Un gruppo di ricercatori e ricercatrici guidato dal professore del Dipartimento di Ingegneria e scienza dell’informazione, Lorenzo Bruzzone, è stato infatti protagonista del lavoro dietro le quinte per il radar spaziale Rime (Radar for Icy Moon Exploration), uno dei dieci strumenti a bordo della missione Juice.
La comunità universitaria si è trovata al Polo Ferrari di Povo per seguire in diretta questo secondo (e fortunato) tentativo di decollo. Tutto si è svolto secondo i piani, perché il decollo ha avuto luogo alle 14.14, la separazione dello spacecraft alle 14.42, l’acquisizione del segnale alla base dell’Agenzia spaziale europea a Darmstadt (con l’avvio ufficiale della missione) alle 15.04 e infine alle 15.33 l’apertura dei pannelli solari con la conferma del successo della missione da parte di Esa.
Juice è tra le prime grandi missioni dell’Agenzia spaziale europea (Esa) per il programma Cosmic vision. Con dieci strumenti internazionali a bordo, studierà le condizioni necessarie per la formazione dei pianeti, per la comparsa della vita e come funziona il sistema solare.
Erano presenti alla diretta organizzata al Polo Ferrari per la partenza di Juice anche la prorettrice vicaria Paola Iamiceli, la professoressa Elena Ioriatti (componente del senato accademico UniTrento) e il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
Le prime fasi di operatività dello strumento saranno già tra pochi giorni, quando saranno avviate le fasi di test dello strumento coinvolgendo anche il Science Operation Center di UniTrento.
Un contributo importante nell’elaborazione automatica dei dati acquisiti dal radar spaziale viene dall’Unità di ricerca Remote Sensing for Digital Earth della Fondazione Bruno Kessler (centro di ricerca Digital Society) guidata dalla ricercatrice Francesca Bovolo.
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