È stato presentato questa mattina nella Sala Baronale del castello di Avio il progetto che, nei prossimi anni, segnerà il futuro del maniero medievale, attraverso una serie di interventi di consolidamento e messa in sicurezza delle antiche strutture e nuovi allestimenti per l’ampliamento e il miglioramento dell’offerta di visita.
I lavori, che inizieranno il prossimo novembre e si concluderanno entro il 2026, avranno un costo complessivo di 1.190.000 euro, coperto per i 892.000 euro da un contributo della Provincia Autonoma di Trento e per la restante somma dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
“Il Castello di Avio è il primo grande maniero a dare il benvenuto in Trentino ai visitatori, una sentinella sulla valle che offre un panorama imperdibile, in grado di spaziare fino a Verona. Ma il castello non è solo un luogo fisico, un monumento da visitare, è anche un’istituzione che in questi anni, sotto l’attenta gestione del FAI, ha creato sinergie con gli altri luoghi di cultura della Vallagarina. Oggi siamo qui per presentare ufficialmente un intervento importante, al quale la Provincia ha contribuito con convinzione, e che consentirà di consolidare alcuni tratti della struttura e di renderne fruibili altri”, ha detto il Presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, presente alla presentazione del progetto assieme al Presidente del FAI Marco Magnifico, al Vicesindaco di Avio Alvise Salvetti, al Soprintendente per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento Franco Marzatico, al Direttore Restauro e Conservazione del FAI Paola Candiani e al Responsabile della Gestione Operativa FAI del Castello di Avio Alessandro Armani.
Per il Presidente del FAI Marco Magnifico “il Castello di Avio è una delle pietre angolari della Fondazione. Primo Bene monumentale a entrare nella nostra grande famiglia – oggi ne curiamo, tuteliamo e valorizziamo oltre 70 in tutta Italia – rappresentò per noi un vero e proprio «banco di prova»; nel 1977 il FAI era appena nato e il complesso fortificato era poco più di un rudere. Oggi il Castello è una realtà consolidata, proiettato verso un futuro che lo vedrà, grazie anche alla Provincia e a tutte le Istituzioni, sempre più protagonista del territorio”.
Il Castello di Avio è un fulcro e un simbolo del territorio: sorto in posizione soprelevata e strategica alle pendici del Monte Vignola, domina la Vallagarina dal XII secolo con la sua suggestiva mole, che si impone a chiunque entri in Trentino percorrendo l’autostrada del Brennero. Roccaforte medievale intatta, legata per sette secoli alla famiglia Castelbarco, vanta al suo interno un importante ciclo di affreschi trecenteschi di soggetto profano, e all’esterno un paesaggio di vegetazione rigogliosa – nel Cinquecento denominato “Hortus Italiae”, “Giardino d’Italia” – e di terrazzamenti coltivati con vigneti autoctoni. Per queste ragioni il Castello di Avio è un monumento di grande valore per il territorio, sempre più noto e frequentato grazie al FAI che ha accolto nel 2022 38.000 visitatori: un record dall’apertura al pubblico nel 1979. Negli anni, alla gestione quotidiana si sono affiancati costantemente restauri e manutenzioni, e tuttavia, per via della sua speciale conformazione, data dalla morfologia del terreno e dall’antichità e dalla mole delle strutture, il Castello di Avio è un monumento fragile, che oggi richiede nuovi interventi di consolidamento e di messa in sicurezza, oltre che nuovi impianti, per garantire la conservazione e una migliore, e sempre maggiore, fruizione da parte del pubblico.
Gli interventi necessari, progettati dallo studio TEXNE di Cagliari, nel solco dei lavori avviati quasi cinquant’anni fa da Renato Bazzoni, tra i fondatori del FAI e primo architetto ad aver studiato il monumento e progettato i suoi restauri, riguardano soprattutto il Palazzo Baronale e la Torre di Guardia. Quest’ultima sarà sottoposta a un intervento di consolidamento per evitare crolli, scivolamenti e distacchi; per il Palazzo Baronale, che oggi è visitabile solo parzialmente, sono invece previsti interventi finalizzati a metterne in sicurezza le sommità e a migliorarne, ampliarne e razionalizzarne gli ambienti, con l’inserimento di tre nuovi impalcati lignei e di scale che consentiranno il godimento della struttura in tutta la sua altezza, nel rispetto di materiali, stili e funzioni originali di questo spazio. Il Palazzo Baronale sarà così arricchito di un livello, per un totale di tre piani con oltre 10 stanze da cui sarà possibile godere di una visione ravvicinata degli affreschi; al primo piano troveranno spazio anche futuri allestimenti per la valorizzazione (un video racconto immersivo sarà realizzato nella prossima fase del progetto), mentre al piano interrato saranno realizzate aule da destinare ad attività didattiche, per favorire le visite di classi e studenti.
Infine, saranno effettuate migliorie alla dotazione impiantistica per perseguire la sostenibilità energetica del sito, con l’inserimento di un impianto geotermico collegato a una pompa di calore e di un impianto fotovoltaico che sarà posizionato all’esterno delle mura, sulla copertura di un edificio destinato a magazzino. Ogni struttura coinvolta nei lavori sarà messa in sicurezza al fine di garantire la fruizione del Castello, che sarà possibile continuare a visitare anche durante i lavori.
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