“I limiti del radiocollare sono fortissimi, ma al momento non esiste uno strumento alternativo”. Il capo del distretto forestale di Malè, Fabio Angeli, ha spiegato ai giornalisti le difficoltà di monitorare l’orso anche quando questo indossa un radiocollare.
Anzitutto c’è il problema della batteria, che può scaricarsi. Un altro punto critico è legato alla struttura morfologica dell’orso, “che ha il collo dello stesso diametro della testa”. “Se si tira poco il collare, c’è quindi il rischio che il plantigrado se lo sfili. Questo accade ripetutamente”, ha detto Angeli. “Se si tira troppo ci sono invece due rischi, legati alla crescita stagionale dell’orso, il cui peso può variare anche di 30, 40, 50 chili tra estate e primavera successiva. Se l’orso ingrossa troppo il radiocollare non ci sta, se dimagrisce invece può riuscire a toglierlo”.
In questa fase, l’obiettivo è la cattura e l’abbattimento di JJ4, la femmina di 17 anni che ha ucciso Andrea Papi, il ventiseienne di Caldes morto nel tardo pomeriggio di mercoledì 5 aprile, aggredito dall’orsa mentre stava rientrando da una corsa sul monte Peller.
Come ha spiegato Paolo Zanghellini, maresciallo maggiore del Corpo forestale trentino, “JJ4 è radiocollarata dal 2020. Dal primo attacco è stata seguita in maniera molto attenta e molto stretta”. Il radiocollare, però, ha permesso al Corpo forestale di seguire JJ4 fino all’agosto 2022. In quel momento, infatti, ha spiegato Zangellini, il radiocollare ha smesso di funzionare perché la batteria si è scaricata. “Questo però ci ha permesso di rendere riconoscibile l’animale. Gli ultimi avvistamenti sono del novembre 2022. In questo periodo non sappiamo se ha perso il radiocollare”, ha detto il maresciallo.
Attualmente i forestali vanno a caccia di indizi genetici che permettano di mappare i luoghi in cui l’orsa si sposta (e in cui potrebbe quindi trovarsi). “Di norma – ha aggiunto Zanghellini – mappiamo con i campioni genetici la frequentazione del territorio da parte dell’orso. Quindi abbiamo un’idea dell’area frequentata da questo animale. In questo momento dovremo cercare nuovi indizi della sua presenza per ritrovarla sul territorio, per avere una possibilità di individuarla e di catturarla”. A essere frequentata in maniera continuativa dall’animale, infatti, “non è solo quest’area”, ha specificato Zanghellini, che ha ricordato come il radiocollare “ci permette di individuare l’animale, ma non è uno strumento di gestione”.
I tempi di cattura non sono prevedibili, dicono i forestali. “Si farà di tutto per catturare l’orso nel più breve tempo possibile. Ci sono delle questioni di sicurezza legate all’attività degli operatori che dovranno andare a fare questo tipo di attività. È chiaro quindi che tutto dovrà essere fatto in sicurezza, seguendo dei protocolli ben precisi“, ha detto Zanghellini.
Non si sa neanche, al momento, se JJ4 avesse dei cuccioli al seguito. “Eventualmente sarebbero i cuccioli dell’anno scorso, però non sappiamo se sono ancora con la madre. I cuccioli, infatti, normalmente abbandonano la madre in questo periodo”, ha spiegato il maresciallo.
Il capo del distretto forestale di Malé, Fabio Angeli, ha ripercorso invece la “storia” di JJ4, partita dall’attacco a due persone – padre e figlio – sul monte Peller. “Si tratta proprio del crinale che avete alle vostre spalle”, ha spiegato Angeli ai giornalisti. “Una volta ricevuta la genetica dell’orso – ha detto – abbiamo iniziato le operazioni, quasi da zero, perché in quel momento di JJ4 avevamo solo alcune notizie – ricavate in base alla genetica – circa le aree che aveva frequentato”.
“L’anno successivo (quindi nel 2021, ndr) l’animale ha abbandonato i piccoli molto presto, a gennaio, ed è entrata in calore. Abbiamo sostituito quindi il collare in previsione del 2022, anno in cui probabilmente avrebbe avuto un’altra cucciolata”, ha detto Angeli. “Nel gennaio 2022 JJ4 ha partorito”.
Oltre ai limiti legati alla conformazione dell’orso e alla batteria, il radiocollare presenta un’altra criticità – ha riportato Angeli – che è legata alla zona in cui i forestali si stanno muovendo in questi giorni. “Un problema enorme è la copertura GSM. La trasmissione arriva dal radiocollare se c’è la copertura telefonica che permette al collare di inviarti l’Sms. E tutta la montagna dell’aggressione è totalmente sprovvista di copertura GSM. Ci sono dei buchi enormi di trasmissione del segnale. Può arrivare il segnale di una localizzazione mentre l’animale è già in un comune diverso, a decine di chilometri di distanza”, ha detto Angeli.
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