“Migliorati i rapporti dopo l'incontro con Papa Francesco” ha detto il Patriarca a mons. Bressan
L'incontro a Mosca fra il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill e la delegazione tentina guidata dall'Arcivescovo emerito Luigi Bressane e dal governatore Ugo Rossi (si veda il numero scorso di Vita Trentina) è stata una promettente conferma della crescita dei rapporti ecumenici fra l'ortodossia e la Chiesa cattolica. Lo ha constatato nel suo intervento, tenutosi presso il monastero Danilovskij, lo stesso Kirill testimoniando come dopo l’incontro a Cuba con Papa Francesco e il dono di una reliquia di San Nicola aveva destato grande gioia fra i fedeli russi che vi avevano reso omaggio in massa (si calcolano più di 2 milioni di fedeli) con lunghe code, anche di quattro chilometri, per poterla visitare ed un significativo aumento dei volontari.
In questo contesto mutato anche l’esposizione dei 23 presepi trentini nella chiesa di Cristo Salvatore a Mosca (dove sono stati visitabili fino a fine febbraio) è stato colto come una testimonianza di amicizia perchè il Patriarca ha osservato che “nella varietà delle espressioni c’è un messaggio comune di pace”. Kirill si è poi soffermato sulle sfide della secolarizzazione soprattutto nei confronti della famiglia che “rischia di essere snaturata” ed ha evidenziato comunque una rinascita del sentimento religioso dopo decenni di persecuzione. “Insieme le Chiesa possono far fronte alle difficoltà globali”, ha concluso il Patriarca che ha anche ricordato la sua visita in Trentino nel lontano 1975 per i primi incontri ecumenici. A proposito la nostra delegazione ha rinnovato l’invito per una prossima visita (“il nord Italia è una della regioni più belle del mondo”, ha detto Kirill) e il presidente della Giunta Ugo Rossi ha ringraziato sua santità per aver acconsentito l’allestimento della mostra (“un grande onore per il Trentino”), patrocinata anche dal Pontificio Consiglio per l’Unita dei Cristiani e curata dall’Associazione Amici del Presepio di Tesero-Trento e l’Associazione Unika Val Gardena – Bolzano.
Durante l’udienza speciale – durata straordinariamente quasi 45 minuti – mons. Luigi Bressan, dopo aver portato i saluti dell’Arcivescovo Tisi, ha riepilogato i legami storici, fin dai tempi dei missionari Cappadoci, della Chiesa di San Vigilio con il Patriarcato, sottolineando la soddisfazione dei progressi compiuti nelle relazioni tra le Chiese: “Anche l’incontro tra arte presepistica e arte iconica può servire a questo scopo”, ha osservato Bressan che ha donato un’ incisione in argento dorato del Duomo di Trento.
La delegazione trentina nei giorni precedenti aveva avuto altri incontri significativi con la Chiesa ortodossa russa: sabato 24 la visita al Monastero San Sergio, uno dei pochi sopravvissuti integri alla distruzione del regime sovietico; domenica 25 la partecipazione in un’area riservata alla Santa Liturgia nella cattedrale del Salvatore a Mosca per la Festa dell’Ortodossia, sotto la presidenza del Patriarca, con la partecipazione anche di Vescovi di altre Chiese ortodosse e dello stupendo coro ufficiale della Cattedrale (stupendo!). Al termine delle tre intense ore, una visita al restauro della stessa cattedrale, realizzato anche con maestranze italiane. La visita ai Presepi trentini è stata guidata dal Camerlengo della Cattedrale, l’arciprete Mikhail Riamsantsev che ha riconosciuto come la statuaria pur essendo nuova per la Russia, è stata apprezzata dalle famiglie.
Il viaggio, completato dalla visita alle cattedrali dell’assunzione di Maria e dell’Arcangelo Gabriele (opera di architetti italiani), ha visto anche un gemellaggio di voci nell’Auditorium della cattedrale con il concerto del Coro Cima Tosa e del Coro della Cattedrale di Mosca.
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