“Siamo di fronte ad una sfida gestionale e culturale legata all’imminente crisi idrica”, scrive il Parco Naturale Adamello Brenta di fronte alla siccità che sta mettendo in pericolo il lago di Tovel.
“La prolungata siccità – sottolinea il presidente del Parco Naturalmente Adamello Brenta, Walter Ferrazza – sta mettendo in crisi tutto il territorio provinciale, ma in alcuni ambienti particolarmente delicati, oltre che molto noti agli escursionisti, i suoi effetti sono impressionanti. È questo il caso del lago di Tovel, dove il notevole e preoccupante calo del livello idrico, unito all’assenza di copertura nevosa e di ghiaccio invernale, sta mettendo a nudo una estesa superficie del fondale tipicamente custodito dalle acque o appunto dal ghiaccio. In questi giorni viene però registrato, anche dagli organi di vigilanza e custodia boschiva, un rilevante transito di pedoni ed escursionisti, che, oltre a passeggiare al di fuori dei percorsi sentieristici sul lungolago, sui delicati ambienti delle sponde, si spingono nei primi metri del fondale lacustre, ora “in secca”. Questo comportamento, unito agli effetti del clima siccitoso, potrebbe arrecare danni ai delicati equilibri del fondale del lago”.
In una lettera rivolta a Comune Ville d’Anaunia, Asuc di Tuenno, Appa e dipartimenti e servizi della Provincia di Trento, il Parco non solo lancia un appello “ad attenzionare tutti i soggetti titolari e competenti per la situazione del lago di Tovel”, ma si dice anche disponibile “ad un momento di confronto tra i soggetti in indirizzo” e dice che “intende attivarsi da subito in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione/educazione attraverso i vari canali: web, social, stampa, radio/tv”, per “mettere in evidenza la situazione e le possibili ricadute ambientali a fronte di comportamenti scorretti”.
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