Procede seguendo il progetto autorizzato da Ispra, l’intervento di bonifica del rio Lavisotto a Trento, con il costante monitoraggio della qualità ambientale che, come spiegano le istituzioni, registra valori assolutamente sotto controllo.
La presenza di cattivi odori avvertiti dai cittadini, eventualità che era già stata evidenziata alla presentazione dell’opera, si è effettivamente verificata, ma secondo i tecnici non deve far preoccupare. Tale disagio sarebbe infatti dovuto alla limitata diffusione nell’aria di naftalene, sostanza volatile di odore acre, a causa delle attività di iniezione dei materiali che servono per consolidare e impermeabilizzare l’alveo, al termine delle attività di pulizia e bonifica delle sostanze inquinanti. La Provincia ha tuttavia inviato una proposta migliorativa al ministero, proprio per limitare al massimo la diffusione della sostanza che in ogni caso, nelle concentrazioni evidenziate, non rappresenta un rischio per la salute dei cittadini.
Per chiarire tali aspetti, si è svolta ieri una conferenza stampa a cui hanno partecipato fra gli altri, il vicepresidente della Provincia e assessore all’ambiente Mario Tonina, il sindaco di Trento Franco Ianeselli, l’assessore comunale Ezio Facchin, insieme ai tecnici di Appa-Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, Apop-Agenzia provinciale opere pubbliche, Apss-Azienda provinciale per i servizi sanitari e del Dipartimento provinciale territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione.
“Non vogliamo che vi siano informazioni distorte, intendiamo infatti ribadire ciò che dicono le analisi trasmesse al ministero. Dal punto di vista della criticità e della qualità dell’aria nella zona di cantiere, la situazione è ampiamente sotto controllo”, ha spiegato Tonina: “Ci sentiamo quindi di rassicurare, ancora una volta, la comunità. Se non fosse così, saremmo i primi ad essere preoccupati e ad intervenire. La stessa Agenzia provinciale per i servizi sanitari è fortemente impegnata con le dovute verifiche e controlli. Posto che i lavori di bonifica sono necessari e rappresentano una risposta ad un problema. Non fare nulla non sarebbe certo una soluzione”. Dello stesso avviso il sindaco Ianeselli, che ha precisato come la bonifica non abbia direttamente a che fare con la circonvallazione ferroviaria, ma interessi una zona vicina all’area del futuro cantiere. “Avviato a prescindere dal bypass, l’intervento era lungamente atteso e costituisce indubbiamente una buona notizia per la città, anche se in questi giorni abbiamo visto all’opera degli attivisti ‘no bonifica’ – precisa il primo cittadino -. Quando è stato presentato l’intervento a Palazzo Geremia era stato detto che ci sarebbero stati degli odori durante le fasi di lavorazione, cosa che è puntualmente avvenuta. Al di là degli allarmismi dei giorni scorsi, credo che su questo aspetto le istituzioni pubbliche debbano migliorare nella capacità di dare informazioni costanti a chi vuole essere aggiornato sull’andamento dei lavori. Naturalmente questa esigenza di rispondere meglio alle preoccupazioni dei cittadini non giustifica le accuse molto gravi rivolte ad Appa, a cui esprimo la mia vicinanza”.
Nel corso dell’incontro i tecnici hanno fornito le spiegazioni necessarie e i dati. Mauro Groff, dirigente del Servizio opere ambientali di Apop, che cura i lavori, ha illustrato le modalità operative dell’avanzamento del cantiere di bonifica, con lo specifico delle attività in ambiente controllato. La bonifica, ha precisato, riguarda il rio Lavisotto, a margine dell’ex Carbochimica. Mentre le analisi allegate al report inviato al ministero, a sua volta divenuto oggetto di dibattito pubblico, riguardano le concentrazioni nella falda e nel terreno dell’intera area ex Carbochimica. Sono state incluse assolvendo all’attività di monitoraggio dell’intera area inquinata che la Provincia continua a svolgere su precisa richiesta del ministero. Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti anche Gabriele Rampanelli, direttore del settore Autorizzazioni e controlli di Appa, e Gabriele Toninandel, responsabile dell’Ufficio aria sempre di Appa. Francesco Pizzo direttore facente funzioni dell’Unità operativa di Igiene e sanità pubblica di Apss, ha precisato che la possibilità di avvertire cattivi odori era stata ampiamente preventivata, dato che le sostanze come il naftalene hanno una soglia olfattiva molto bassa, cioè bastano poche molecole per avvertirla. I valori tuttavia registrati sono ampiamente al di sotto delle soglie di pericolo per la salute umana.
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