“Smascherare i falsi profeti per scongiurare il dilagare dell’iniquità”
Preghiera, elemosina e digiuno: le tre pratiche quaresimali suggerite dal Papa come “rimedio” alla “mancanza di amore”
Incantatori di serpenti, ciarlatani, truffatori: sono i “falsi profeti”, al centro del messaggio del Papa per la Quaresima dedicato ad un versetto del Vangelo di Matteo: “Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà”. L’immagine di partenza: “Una grande tribolazione” in cui “potrebbe trovarsi la comunità dei credenti”: “Di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo”.
I falsi profeti. Francesco mette in guardia quanti “approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro”. “Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!”. I falsi profeti sono anche “quei ciarlatani che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci”.
Prime vittime: i giovani, ai quali “è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni ‘usa e getta’, di guadagni facili ma disonesti!”. Senza contare quelli “irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso!”.
La vanità e il dio denaro. “Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare”, ammonisce Francesco: “È l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro”.
“Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, radice di tutti i mali”, prosegue il Papa. Il dio denaro si tramuta in violenza che si rivolge contro “coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre certezze: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese”.
La terra, il cielo e il mare avvelenati. Anche il creato è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità: “La terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte”. “L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità”, osserva Francesco citando l’Evangelii Gaudium. Le cause: “L’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario”.
Preghiera, elemosina e digiuno. Sono le tre pratiche quaresimali che il Papa menziona al termine del messaggio come “rimedio” alla “mancanza di amore”. “Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita!”, l’auspicio di Francesco, che in Quaresima esorta ad essere generosi nella colletta per le Chiese e le popolazioni in difficoltà. Infine, l’appello a tutti gli uomini e le donne di buona volontà a pregare e digiunare insieme per scongiurare “il dilagare dell’iniquità del mondo”, e l’invito a partecipare all’iniziativa “24 ore per il Signore”, che il 9 e il 10 marzo vedrà aperta almeno una chiesa in ogni diocesi del mondo per permettere di accedere alle confessioni, in un contesto di adorazione eucaristica.
M. Michela Nicolais (Sir)
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