16 aprile 2023 – II Domenica di Pasqua – Anno A
At 2,42-47; 1Pt 1,3-9; Gv 20,19-31
«Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi». Gv 20,21
Il tono che pervade le letture di questa seconda Domenica di Pasqua è il tono della lode e dell’adorazione, che spinge il credente ad impegnarsi nel mondo e nella storia. Gli Atti degli Apostoli descrivono la comunità di Gerusalemme come una comunità gioiosa, che sa sprigionare il fascino della fede in Gesù risorto e si rafforza pregando. La seconda lettura è un inno di lode e di benedizione: percepiamo la gioia dei primi cristiani che si sentono rigenerati mediante la risurrezione di Gesù Cristo, e per questo, anche in mezzo alle difficoltà e alle persecuzioni, non riescono a trattenersi dal cantare a Dio con gioia, diffondendo speranza. Il vangelo di Giovanni, attraverso l’itinerario di fede degli apostoli è invece pervaso da un profondo senso di adorazione amorosa che nasce dall’incontro con Gesù crocifisso e risorto.
L’incontro con Gesù risorto è personale e comunitario. È alla comunità degli apostoli che Gesù appare, dona la pace, assegna una missione nel suo nome, dona lo Spirito e il compito di rimettere i peccati. Al tempo stesso Gesù ha un’attenzione personale nei confronti di Tommaso, che ancora non riesce a credere sulla base della testimonianza degli altri apostoli. Anche l’adesione della fede, in Tommaso, è estremamente personale: “Mio Signore, e mio Dio!” (Gv 20,28). Questa stessa adesione è il senso dell’annuncio evangelico alle generazioni future che potranno beneficiare degli effetti di accogliere in Gesù il Figlio di Dio e il dono di poter partecipare alla vita divina: “Questi segni, compiuti da Gesù, sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome” (Gv 20,31).
L’attenzione alla dimensione comunitaria e personale della fede in Gesù risorto risalta pure negli Atti degli Apostoli. Il brano proposto come prima lettura è un sommario, un breve racconto che sintetizza la situazione (e l’ideale) della primitiva Chiesa di Gerusalemme. Viene evidenziato che la comunità cristiana cresce come fraternità proprio perché i singoli credenti convergono assiduamente attorno ad alcuni aspetti essenziali: l’ascolto dell’insegnamento degli apostoli, l’unione fraterna, la frazione del pane e la preghiera. Questo è l’ideale comune dal quale vengono attratti coloro che credono in Gesù risorto, facendosi battezzare nel suo nome e ricevendo il dono del suo Spirito. Gli Atti degli Apostoli narreranno poi esempi concreti di questa crescita personale e comunitaria. Narreranno pure i fallimenti e i rischi ai quali vanno incontro i singoli e la comunità se l’adesione personale non porta alla crescita della comunità e se la comunità si dimentica del fatto che le situazioni concrete sono sempre personali.
Alla luce di queste letture riprendiamo coscienza del nostro personale incontro con Gesù risorto dentro la comunità concreta nella quale viviamo. Lasciamoci permeare da sentimenti di gratitudine, di adorazione, di gioia. Facciamo la nostra parte per contagiare le persone che incontreremo perché grazie a Gesù risorto riscoprano la speranza.
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