Papa Francesco a Loppiano nel decimo anno dalla morte di Chiara Lubich

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A dieci anni dalla morte di Chiara Lubich, Papa Francesco ha reso riconoscenza alla fondatrice dei Focolari, rilanciando il suo messaggio da una delle prime cittadelle dell’unità, Loppiano, nella Valdarno, in Toscana.

“A Loppiano, città in uscita. non ci sono delle periferie”, ha detto il Papa, accolto dalla presidente Maria Voce, dopo aver aver visitato le strutture formative della comunità e le iniziativa di economia di comunione.

“Non si può essere cristiani senza essere prossimi – ha aggiunto il Papa a braccio – perché la prossimità è quello che ha fatto Dio quando ha mandato suo figlio. La vicinanza, la prossimità: questa è una parola-chiave nel cristianesimo e nel vostro carisma”.

Per educare, ha ribadito, “Bisogna poi educarsi a esercitare insieme i tre linguaggi: della testa, del cuore e delle mani. Bisogna cioè imparare a pensare bene, a sentire bene e a lavorare bene”.

A proposito dell’ateneo Sofia – sostenuto anche dalla Provincia autonoma di Trento – Francesco ha osservato:  “È importante che a Loppiano vi sia un centro universitario

 destinato a chi – come dice il suo nome – cerca la Sapienza e si pone come obiettivo la costruzione di una cultura dell’unità”, l’altro tributo del Papa. “Cultura dell’unità, non dell’uniformità”, ha precisato poi a braccio: “Uniformità è il contrario dell’unità.

“E non dimenticatevi che Maria era una laica”, ha detto in riferimento all’Opera di Maria fondata da Chiara Lubich e all’opera di Maria:  Da quest’anno la memoria liturgica sarà celebrata per la prima volta il 21 maggio, lunedì dopo la Pentecoste. Maria è la Madre di Gesù ed è, in Lui, la Madre di tutti noi: la Madre dell’unità. Il Santuario a lei dedicato qui a Loppiano è un invito a metterci alla scuola di Maria.  

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