Torna a Trento, all’Auditorium Santa Chiara il fascino affabulatorio di Ascanio Celestini. Giovedì 23 marzo, alle ore 20.30, a vent’anni dal debutto, l’attore, regista e scrittore romano riporterà in scena “Radio Clandestina”, spettacolo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Un testo che racconta e riflette sulla storia e sulla memoria, partendo da uno dei fatti più tragici dell’occupazione nazista in Italia: l’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Il 23 marzo 1944 i Gruppi d’Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella. Il 24 marzo, per rappresaglia, i nazisti uccidono 335 persone in una cava sulla via Ardeatina. Il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l’azione dei partigiani quanto l’eccidio che seguì.
Questa sembra una storia che inizia un giorno e termina due giorni dopo, che si consuma in poche ore. Ma nel libro “l’Ordine è già stato eseguito” di Alessandro Portelli, vincitore del Premio Viareggio, questa storia di poche ore viene inserita nella storia dei 9 mesi di occupazione nazista a Roma, e poi in quella dei 5 anni della guerra, dei 20 anni del fascismo: nella storia orale di Roma che diventa capitale e inizia velocemente a cambiare. “Il libro si fonda su circa 200 interviste a singole persone” a testimoniare che questa non è la storia di quei tre giorni, ma qualcosa di vivo e ancora riconoscibile nella memoria di una intera città.
«Il racconto della lotta partigiana e dell’occupazione di Roma viene spesso riferito in maniera confusa – scrive Ascanio Celestini –. Soprattutto l’eccidio delle Fosse Ardeatine e l’azione di via Rasella che lo precedette sono parte di una storia raccontata “al contrario”. Partendo dai materiali pubblicati nel libro di Alessandro Portelli “L’ordine è già stato eseguito”, in Radio Clandestina do voce a quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera viva, diretta e non rovesciata».
«Sono passati vent’anni e i miei racconti stanno ancora in quella stanza. – ricorda Celestini – Nei pochi metri quadrati che occupano le scenografie di tutti gli spettacoli che ho portato in scena dopo».
Avvicinatosi al teatro intorno agli Anni Novanta Ascanio Celestini porta in scena testi dal sapore pasoliniano: “Cicoria, In fondo al mondo, Pasolini” (1998), “Milleuno” (1998-2000), “Scemo di guerra” (2002), “Cecafumo” (2002), “Fabbrica” (2002), “Scemo di guerra. 4 giugno 1944” (2004), “La pecora nera – Elogio funebre del manicomio elettrico” (2005), “Live – Appunti per un film sulla lotta di classe” (2007), “Le nozze di Antigone” (2003). È l’autore della rubrica “Viaggi della memoria” su “Repubblica” e partecipa alla trasmissione “Parla con me” condotta da Serena Dandini. Molti dei suoi spettacoli sono poi diventati libri e dagli stessi sono state tratte canzoni che hanno poi formato il disco “Parole sante” (2007), anche se il suo più grande successo rimane il romanzo “Lotta di classe” (2009). Nel 2007, debutta cinematograficamente nel film di Daniele Luchetti Mio fratello è figlio unico. Ha anche diretto la pellicola La pecora nera (2010), incentrato sulla vita di un uomo ricoverato in manicomio.
Uno spettacolo, quello proposto a Trento da vedere o rivedere.
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