In occasione della 31° Giornata Mondiale dell’Acqua, mercoledì 22 marzo, che quest’anno cade in un periodo particolarmente segnato dalla sua mancanza, si svolgerà a Rovereto una tavola rotonda dal titolo “Acqua dello Spino. Bene comune e fonte di resilienza montana“.
L’evento, in programma mercoledì 22 marzo alle ore 17.00 presso la sala F.Zeni del Museo di Scienze e Archeologia di Rovereto, borgo S. Caterina 41 è aperto alla cittadinanza e alle istituzioni, ed è organizzato dall’associazione AlpiBio, Slow Medicine e Comune di Rovereto, in collaborazione con Museo Civico e Dolomiti Energia Holding.
L’obiettivo è quello di riflettere su questo prezioso bene comune stimolando un confronto condiviso tra diversi stakeholder del territorio per sviluppare la divulgazione della consapevolezza del valore dell’acqua di sorgente e la messa in pratica di azioni concrete che possano rappresentare una risposta attiva alla crisi climatica e idrica che stiamo vivendo.
Il focus, in particolare, è sulla sorgente dello Spino, che serve il bisogno idrico dei cittadini del comune di Rovereto e di una parte dei territori contigui, ma l’idea è che le riflessioni e proposte emerse dal dibattito possano rappresentare un modello applicabile anche in altre realtà.
Ad aprire i lavori, Angelo Giovanazzi, promotore dell’iniziativa, che parlerà di acqua bene comune e si soffermerà sull’importanza del decreto legislativo appena entrato in vigore e della valorizzazione dell’acqua potabile di rubinetto. Dopo questa introduzione, la parola passerà a Carlo Pedrolli dell’Apss Trento, che indagherà l’identità mineralogica e microbiologica dell’acqua dello Spino, con una particolare dedica alle necessità e ai consumi delle persone anziane. A Matteo Frisinghelli di Novareti sarà affidato il compito di illustrare il modello di gestione dello Spino dalla sorgente alla fontana, mentre al collega Marco Visintainer un focus sul sistema dei controlli da parte del laboratorio chimico di Dolomiti Energia Holding. Spazio inoltre agli aspetti salutistici, con Mario Cristofolini della Lilt Trento e con Olivier Jousson di CIBIO-Università di Trento, che nello specifico affronterà il tema del microbiota nelle acque delle Alpi Trentine.
Nella seconda parte dell’incontro, si passerà alla proposta di azioni concrete, presentate sotto il cappello “Le vie dell’acqua resiliente”, in prima battuta con Simona Bordoni, Università di Trento, che parlerà di meteorologia, clima ed acqua potabile nelle Alpi e prospettive future, seguita dall’architetto Sandro Aita e la sua proposta “audace” legata al parco dello Spino, di San Colombano e del Leno. Tra le buone pratiche applicabili quotidianamente da ognuno si inserisce anche la degustazione di tisane realizzate con erbe di monte e acqua dello Spino, che valorizzano un prezioso patrimonio a chilometri zero. Moderatore dell’appuntamento, il giornalista Walter Nicoletti.
“I tanti interventi che si susseguiranno – spiega Angelo Giovanazzi – rappresentano diverse tessere di un puzzle comune. Ogni relatore ha il compito di offrire un messaggio di consapevolezza che possa poi tradursi in piccole grandi scelte personali di vita, nella convinzione che, come auspica l’UNESCO, se ognuno di noi, dal cittadino alle istituzioni, è disposto a fare la propria parte si può arrivare a grandi obiettivi e costruire insieme una terra di resilienza, risposta attiva alla crisi climatica, che possa ispirare altre realtà”.
In esposizione nella sala, anche la mostra fotografica “Dalla fontana alla fonte”, realizzata dai fotoamatori del circolo L’Immagine, che valorizza il patrimonio di fontane di Rovereto e dintorni.
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