Nel 2024 il Comune di Trento riqualificherà il Punto d’Incontro, in via Travai, grazie a un finanziamento di 690 mila euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
“Abbiamo avuto i primi colloqui con il nuovo direttore del Punto d’Incontro e abbiamo svolto il primo sopralluogo”, ha spiegato il vicesindaco del Comune di Trento, Roberto Stanchina, in conferenza stampa post Giunta comunale.
I fondi provengono dalla “Missione 5” del Pnrr, destinati, tra l’altro, a interventi sociali nell’ambito della povertà estrema e della grave emarginazione. Il progetto preliminare di riqualificazione dell’edificio di proprietà comunale è stato predisposto dal servizio Gestione e riqualificazione del patrimonio edilizio e approvato oggi dalla Giunta comunale.
A quasi quarant’anni dalla ristrutturazione generale avvenuta nel 1986, sono necessari consistenti interventi di manutenzione straordinaria per dare una più efficace ed efficiente risposta ai bisogni delle persone in difficoltà. La struttura non verrà modificata nelle partizioni interne.
“Gli interventi – spiega il Comune di Trento – saranno di due tipologie: quelli di carattere generale riguardanti le manutenzioni straordinarie sull’intera struttura, ovvero facciate, serramenti esterni, deumidificazione del piano terra, sostituzione delle pavimentazioni, serramenti interni, sistemazione degli intonaci. In secondo luogo la riqualificazione riguarderà la parte impiantistica, ormai obsoleta, oggetto negli ultimi anni di continui interventi di tamponamento. Sarà infine realizzato anche un impianto fotovoltaico per rendere l’edificio più sostenibile e abbattere la bolletta energetica”.
Nel periodo in cui la struttura non sarà agibile, il servizio di accoglienza sarà con tutta probabilità trasferito nell’edificio che un tempo ospitava l’ex scuola Bellesini, in via Stoppani, dove è già presente uno spazio mensa che dovrà essere riadattato per le nuove funzioni. “C’è volontà di intervenire sul compendio delle ex Bellesini – ha detto il sindaco di Trento, Franco Ianeselli – immaginandola come una struttura ad alta intensità sociale, il cosiddetto ‘Ostello dei lavoratori’“.
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