Saranno i campi veloci del Centro Tennis Baldresca di Rovereto a ospitare, dal 19 al 26 febbraio prossimi, il primo storico “ATP Challenger Tour” della nostra provincia. Un “ATP Challenger 75”, dotato di un montepremi da 73 mila euro, che si spera possa fare da trampolino di lancio non solo per le giovani promesse.
“È un grande momento per tutto il movimento tennistico trentino, reso possibile, in primis, da un impianto che si presta a organizzare eventi di un certo livello. In secundis, dal fatto che la Provincia, il Comune e l’APT Rovereto e Vallagarina abbiano compreso l’importanza turistico- promozionale di una manifestazione sportiva di questo tipo. L’auspicio è che vi possano essere, fra non molto, appuntamenti internazionali (magari un ‘ATP 250’, ndr) ancora più importanti”, ha sottolineato, durante la presentazione del “Challenger” nella sede di Trentino Marketing, Giorgio Trentini, presidente del Circolo Tennis Rovereto che cura l’organizzazione con un team di volontari, tutti però “fantastici professionisti” nei rispettivi settori di competenza.
“L’idea di questo torneo nasce da una specifica richiesta dell’Association of Tennis Professionals (diretta, dal 2020, dal faentino Andrea Gaudenzi, finalista della ‘Coppa Davis 1998’, ndr) di allestire un evento nell’ultima settimana di febbraio, in quella che per tanti anni è stata la data del ‘Challenger di Bergamo’, da cui è partita la carriera del bolzanino Jannik Sinner”, ha spiegato Marco Fermi, ex direttore del torneo orobico. “Con il consulente sportivo Luca Del Federico, ho visitato alcune location e siamo rimasti colpiti dalla bontà delle strutture di una piccola città come Rovereto, subito approvate dalla stessa ATP”.
La quale non deve aver dimenticato l’inopinata vittoria del rivano Andrea Stoppini, allora numero 246 del ranking e oggi maestro proprio del Circolo di via della Roggia, contro il leggendario Andre Agassi a Washington, nel 2006. Stoppini – insieme al fratello Luca, direttore tecnico della società lagarina – sta giocando adesso (“Purtroppo non in campo, come avrei voluto”, ha ammesso lo stesso istruttore federale) un ruolo fondamentale all’interno della macchina organizzativa.
Quello sul cemento indoor della “Baldresca” sarà il primo “Challenger” italiano del 2023 e l’unico europeo nell’ultima settimana di febbraio, visto che gli altri si disputeranno in Messico, India e Stati Uniti. Incroceranno perciò le racchette alcuni top 150 (a cominciare dall’olandese Tim van Rijthoven, numero uno del seeding, dallo svizzero Dominic Stricker e dall’austriaco Jurij Rodionov), due ex top 50 (il ceco Lukáš Rosol e il tedesco Peter Gojowczyk), più altri tennisti di rilievo come, ad esempio, il giapponese Kaichi Uchida, l’australiano Li Tu, il croato Mili Poljicak (vincitore del titolo Juniores a Wimbledon nel 2022), l’esperto sanremese Gianluca Mager (finalista, due anni fa, dell’“ATP 500” di Rio de Janeiro), il padrone di casa Giovanni Oradini ed i talentuosi mancini romani Matteo Gigante (che ha appena conquistato, da lucky loser, il “Tenerife Challenger”) e Giulio Zeppieri, quest’ultimo grazie a una wild card.
Nutrito, complici l’ingresso gratuito e un campo centrale con una tribuna da circa 400 posti a sedere, si preannuncia anche il pubblico. Che nella città della Quercia ha già potuto assistere, dal 2010 (con Francesca Schiavone reduce dal trionfo nel “Roland-Garros”) al 2013, a quattro finali di Serie A1 e, nel 2014, pure a un “ITF Future”.
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