“Le sanzioni sono disumane e immorali. Trovo scandaloso che in un momento del genere, così tragico, non si sia capaci di rimuovere o sospendere le sanzioni. In Siria la gente sta morendo. Gli aiuti che arrivano provengono dai paesi arabi come Egitto, Iran, Algeria… L’Occidente sta di nuovo perdendo il treno”. A dichiararlo al Sir è il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, parlando del terremoto che alle 4.17 del 6 febbraio scorso ha colpito la Turchia e la Siria, in particolare le zone del Nord Ovest, dove la Custodia è presente con le comunità della Valle dell’Oronte, Aleppo e Latachia.
“I frati stanno tutti bene – dice il francescano – ma i danni sono ingenti sia nei villaggi di Knaye e Yakoubie, sia ad Aleppo e Latachia. I nostri confratelli stanno facendo un lavoro straordinario di accoglienza nelle nostre strutture più solide, tanto che nella sola Aleppo stiamo accogliendo e assistendo più di 2500 persone”. Ma è “solo una goccia nell’oceano”, avverte padre Patton che evidenzia come “gli aiuti internazionali sembra stiano andando tutti in Turchia e che la Siria sia tagliata fuori dal circuito internazionale proprio a causa delle sanzioni in vigore da parte di Usa e Ue”. A riguardo aggiunge il custode: “Ho ascoltato le dichiarazioni del Segretario di Stato Usa, Blinken che, parlando col suo omologo austriaco, diceva che gli Stati Uniti stanno lavorando con i suoi partner per fornire soccorsi per il terremoto in Siria, ma sono fermi contro la collaborazione con il governo di Damasco. Qui, in questo momento, serve avere uno sguardo umanitario, che non c’è. Mi chiedo dove sia l’Europa”. La Custodia di Terra Santa non è l’unica a chiedere la rimozione delle sanzioni così da permettere l’arrivo di aiuti umanitari ai terremotati siriani. Molte ong, in testa l’italiana Avsi, e altre chiese del Medio Oriente hanno elevato la medesima richiesta. La Cina stessa, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, oggi ha affermato che gli Usa “dovrebbero mettere da parte l’ossessione geopolitica, revocare immediatamente le sanzioni unilaterali alla Siria e aprire la porta all’assistenza umanitaria di fronte alla catastrofe”. Da parte nostra, conclude Patton, “abbiamo avviato una campagna di raccolta fondi con ‘Pro Terra Sancta’. Preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma e mobilitiamoci tutti per sensibilizzare su questa nuova sofferenza che ha colpito i nostri fratelli dopo 12 anni di guerra”.
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