Si è spento a Venezia l’architetto trentino Guido Masè, il ricordo di Italia Nostra Trento

Domenica 22 gennaio è morto a Venezia l’architetto trentino Guido Masè, consigliere della sezione trentina di Italia Nostra dal 1970 al 2002. Sabato 28 gennaio, a mezzogiorno, sull’Isola di San Michele, si è svolta la cerimonia laica di commiato, alla quale ha partecipato, in rappresentanza dell’associazione, il consigliere della sezione trentina di Italia Nostra Salvatore Ferrari, che ha ricordato l’architetto con queste parole.

 

Ieri a Venezia, sull’Isola di San Michele, in una splendida, ma gelida, giornata di fine gennaio abbiamo dato l’addio a Guido Masè, architetto, urbanista, docente di pianificazione urbanistica presso la Facoltà di Architettura all’Università IUAV di Venezia (dal 1976 al 2005), membro del Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio e per più di trent’anni (1970-2002) consigliere della sezione trentina di Italia Nostra.
Alla cerimonia laica hanno partecipato familiari e amici, colleghi docenti universitari, ex studenti IUAV veneti e trentini. Le figlie Federica e Raffaella, la nipote Ariane, un compagno di classe, un ex allievo di Cimego e il prof. Giovanni Luigi Fontana, docente onorario dell’Università di Padova, già ordinario di storia economica, hanno ricordato alcuni episodi della vita privata e professionale di Masè, la sua passione per l’insegnamento, l’amore per Venezia, l’impegno per la conservazione e il recupero del patrimonio industriale dismesso, per la tutela e la valorizzazione delle risorse dei territori (architetture, paesaggi, beni culturali, ecomusei), l’interesse per le culture del Mediterraneo e per i viaggi.
Figlio dell’ingegnere e architetto Renzo Masè (1905-1982), Guido era nato a Trento nel 1938 e aveva studiato nel capoluogo trentino (Arcivescovile e Liceo Ginnasio Prati), prima degli studi e della laurea in architettura e dell’iscrizione all’Ordine professionale (1966). Redattore di piani urbanistici e territoriali (dal 1968), di programmi di sviluppo e di progetti di riqualificazione dello spazio pubblico e di percorsi storico-culturali, partecipò a numerosi concorsi, a convegni nazionali e internazionali, al progetto e all’allestimento di mostre e alla stesura di articoli e saggi. Fu membro della Commissione Urbanistica Provinciale di Trento per cinque anni (1968-73), socio fondatore della sezione regionale Trentino-Alto Adige dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (1986), vicepresidente della stessa (1986-88) e membro del
Consiglio direttivo nazionale (1986-94).
Uomo colto, intelligente, curioso, negli ultimi decenni del Novecento fu uno dei protagonisti delle battaglie di Italia Nostra per la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale del Trentino, insieme a Ulisse Marzatico, ad Alberto Agostini, a Franco de Battaglia, a Paolo Mayr, a Giorgio Rigo e ad altri soci e attivisti dell’associazione, occupandosi in particolare di pianificazione urbanistica (comunale, comprensoriale e provinciale), di salvaguardia e recupero dei centri storici, di tutela del paesaggio.
Nel 2006 Masè denunciò pubblicamente la decisione della Provincia autonoma di Trento di demolire l’ex carcere austroungarico, sollecitando Italia Nostra ad attivare una campagna di informazione e di sensibilizzazione di cittadini e amministratori per la dichiarazione dell’interesse culturale dell’immobile e per la sua salvaguardia. Dopo sei anni di battaglie (anche legali), condotte in splendida sintonia e collaborazione dalla sezione trentina di Italia Nostra e dalla Delegazione trentina del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) – con il pieno appoggio delle sedi nazionali delle rispettive associazioni – nell’aprile del 2013 la PAT (grazie all’impegno dell’allora assessore Mauro Gilmozzi) decise di rivedere
l’Accordo di Programma Quadro con lo Stato, riconsiderando la necessità di abbattere il carcere di via Pilati. In quell’occasione Masè commentò con entusiasmo la decisione di conservare quel patrimonio culturale, che aveva corso il rischio di essere distrutto.
Infine, nel 2009 Masè partecipò – suo mio invito – a Terzolas, in Val di Sole, alla 2a Giornata Nazionale di Italia Nostra dedicata ai Paesaggi Sensibili, incentrata sul tema della salvaguardia dei paesaggi urbani e intitolata Il paesaggio storico, risorsa per il futuro. Riferimenti alla Val di Sole.
Anche il quell’ occasione Guido portò il suo contributo autorevole e appassionato con una relazione dal titolo: Principi per gli insediamenti storici: conoscenza, interpretazione, progetto.

Salvatore Ferrari

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