La Giunta provinciale ha deciso di “indicizzare” l’assegno unico provinciale per le domande in pagamento nel primo semestre del 2023, per andare incontro alle famiglie di fronte all’inflazione in corso.
La rivalutazione – scrive la Pat – ammonta al 4% per la quota A (sostegno al reddito) e per la quota B1 (famiglie con figli) e al 6% per la quota B3 (famiglia con invalidi). Il costo dell’operazione ammonta a circa 2 milioni di euro.
“L’obiettivo – precisa il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti – è quello di adeguare i valori dell’assegno unico in particolare in relazione all’andamento dell’inflazione e all’aumento dei costi a carico delle famiglie con maggiori difficoltà economiche o con presenza di familiari invalidi”.
La proposta va incontro anche alle richieste che recentemente i sindacati hanno formulato a livello unitario. Esprimono soddisfazione i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, che commentano: “L’indicizzazione dell’assegno unico così come deliberato oggi dalla Giunta provinciale è una misura positiva, che finalmente va incontro a migliaia di famiglie con figli messe in grande difficoltà dall’aumento dei prezzi e dall’inflazione. C’è voluto quasi un anno di richieste, sollecitazioni e mobilitazioni, ma la perseveranza paga”.
La prima richiesta avanzata dai sindacati – ricordano le tre sigle – risale a marzo del 2022. “È stato fondamentale continuare ad insistere – commentano – ed è stato importante il supporto arrivato anche dalle associazioni familiari trentine e in particolare da Paola Pisoni (Forum delle associazioni familiari) e Massimo Sebastiani (Associazione Famiglie numerose) che hanno condiviso e appoggiato questa proposta comune”.
Per Cgil Cisl Uil è importante che la Giunta compia un ulteriore passo in avanti, rendendo strutturale l’adeguamento. “È necessario prevedere in legge un adeguamento automatico e annuale al tasso di inflazione dell’indicatore Icef, per l’edilizia sociale e per gli importi dell’assegno unico provinciale come accade già per l’assegno unico universale statale e continueremo ad insistere anche su questo piano”, concludono Grosselli, Bezzi e Alotti.
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